Potenza (Pu): no all'ipotesi di riparto 2011 nella sanità

“Il riparto del fondo 2011 è un colpo alla testa del sistema sanitario lucano”. E’ il commento del Segretario regionale dei Popolari uniti, On. Antonio Potenza, all’ipotesi di riparto del fondo regionale sanitario per il prossimo anno. “Togliere dieci milioni di euro al San Carlo significa – dice Potenza- mettere in crisi la sola azienda che serve interamente il territorio regionale. “E’ una decisione inspiegabile se non con la logica di chi scarica i conti da pagare su quelli che non hanno Santi in Paradiso. Dopo aver scelto un tecnico per formazione e forma mentis, oggi gli si scarica l’onere di far quadrare non solo i conti del San Carlo ma dell’intero sistema. Non abbiamo motivi per difendere il management dell’ente ospedaliero potentino, ma abbiamo e manifestiamo serie preoccupazioni per i passi indietro che il maggiore ospedale regionale è costretto a fare.”
Se non si vuole mettere in discussione la scelta fatta di lavorare per network, cercando nelle linee di produzione interdipartimentali il meccanismo per tenere alta la qualità dell’offerta, gli interventi da fare consistono in una paziente ricerca di tutte quelle possibilità di risparmio che ancora possono realizzarsi se solo i Dirigenti Generali si ripiegano a lavorare seriamente ed insieme”. Ricordiamo ai protagonisti della politica sanitaria che esiste un tavolo di direzione strategica espressamente deputato alla individuazione di processi riorganizzativi, sia nell’erogazione delle prestazioni che nelle linee di produzione delle stesse: centralino telefonico unico per tutta la regione, servizi informatici e telematici accorpati in un solo gestore, procedure di contabilità unificate, deposito regionale dei farmaci, acquisti in associazione. E poi abolizione dei micro reparti, accorpamento dei servizi di anatomia patologica, accorpamento dei laboratori di analisi, distribuzione dei farmaci al momento delle dimissioni dall’ospedale, accorpamento dei servizi di sterilizzazione, lotta alla iperprescrizione. Insomma un duro lavoro di selezione delle cose che si possono fare senza abbassare i livelli di salute erogati. I Popolari uniti confidano in un fecondo e costruttivo confronto su queste scelte, che, se confermate, rischiano di alimentare un’altra Tinchi, un’altra vertenza territoriale di cui certamente non v’è bisogno”.
(bas – 04)

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