Per il Garante dell’ infanzia i saggi e le recite di fine anno pubblicate sul web espongono i più giovani al costante pericolo di finire preda dei pedofili e di quanti non esitano a sfruttare occasioni del genere per fare man bassa di immagini
<p> “Saggi di fine anno, recite, dimostrazioni di abilità: mille occasioni in cui i riflettori sono puntanti su bambini e ragazzi e sui livelli di perfezione raggiunti grazie ai corsi frequentati e alla bravura degli insegnanti. Una tradizione che si ripete ormai da decenni nelle scuole dell'infanzia e nelle elementari, prevalentemente”.<br /> <br /> E’ quanto evidenzia il Garante dell’infanzia e dell’adolescenza, Vincenzo Giuliano, sottolineando che “spesso, anzi , nella maggior parte dei casi, tutto questo finisce sul web con varie conseguenze, non certo per i docenti o gli istruttori, ma per i minori sottoposti al costante pericolo di finire preda dei pedofili e di quanti non esitano a sfruttare occasioni del genere per fare man bassa di immagini non consentite, in aperta violazione della legge e di qualunque norma in difesa della condizione minorile”.<br /> <br /> “Il web – aggiunge – è un mare magnum in cui diventa difficile esercitare un controllo attento e capillare e contrastare tutti gli abusi. Da nord a sud non ci sono distinzioni di sorta. In Lombardia come in Basilicata il rischio aumenta di giorno in giorno”.<br /> <br /> Il Garante per l'infanzia e l'adolescenza lancia l'allarme anche in seguito a campagne di stampa a livello nazionale che sottolineano l'entità del fenomeno e rivolge un invito alle famiglie, ai docenti e agli educatori “perchè non si forniscano occasioni a pedofili e speculatori a caccia di foto o di filmati che riguardano minori”.<br /> “E’ necessario – conclude- un costante controllo da parte delle autorità di polizia che hanno compiti specifici. Positiva è l'iniziativa di Gianluigi Laguardia, del Corecom Basilicata, che ha denunciato il fenomeno e chiesto una larga mobilitazione in tal senso”.<br /> <br /> LC</p>