Viti (Pd): una manovra finanziaria che guarda lontano

Per il capogruppo Pd “la manovra finanziaria approvata dal Consiglio risponde al valore primario di tutelare stabilità e credibilità del sistema pubblico e di sostenere le aspettative della società lucana e del mondo della produzione e dei servizi”

“Se per un istante lasciamo cadere le polemiche, che pure hanno piena legittimità nella dialettica politica, apparirà chiaro, sempre più chiaro man mano che entreremo nel difficile inverno dell’economia italiana (e non solo), che la manovra finanziaria approvata dal Consiglio regionale risponde al valore primario di tutelare stabilità e credibilità del sistema pubblico e di sostenere le aspettative della società lucana e del mondo della produzione e dei servizi. Soprattutto nel settore della sanità – afferma Viti – che è l’area nella quale vengono impiegate e investite risorse imponenti e che è stato finora virtuosamente risparmiato dalla minaccia del commissariamento, è stato conseguito il triplice obiettivo: di realizzare un modello di compartecipazione sostenibile della comunità ai costi della sanità pubblica, di intervenire con operazioni mirate (che dovranno proseguire nel tempo) sulla spesa sanitaria, di anticipare un modello di riorganizzazione del sistema ospedaliero che è il cuore del piano sanitario regionale in corso di definizione nel confronto consiliare e nel dibattito pubblico”.

“E’ stata approvata quindi – aggiunge Viti – una manovra che non poteva non riflettere le contingenze e le urgenze della delicatissima congiuntura, alcune considerandole nell’immediato, altre rinviandole a ravvicinati approfondimenti consiliari. Tuttavia, un segno di maturità e di consapevolezza non incrinato da riserve, peraltro inevitabili ma non drammatizzabili, sul merito di alcune scelte dolorose, ma proporzionalmente distribuite sul ventaglio dei redditi e chiamando il settore privato a concorrere ai sacrifici richiesti e il settore pubblico a rispondere alla sfida dell’efficienza e del contenimento della spesa. Considero inoltre positiva la soluzione offerta ad Agrobios che viene ricapitalizzata, immessa in una strategia di valorizzazione del capitale scientifico che dovrà coinvolgere grandi operatori nazionali e multinazionali (fra i quali l’Eni, nell’ambito del Memoradum sul petrolio) e in ogni caso preservata da derive che mettano a rischio il valore di un presidio che dovrà continuare, dentro il Polo del biotech verde, ad alimentare la ricerca e a trasferire know-how all’agricoltura e alle filiere dell’industria agroalimentare. L’incremento e il consolidamento infine del fondo di coesione per i piccoli comuni stanno dentro una visione della solidarietà e della promozione di un tessuto unitario che punta a tenere alto il profilo di una regione che vuole reggere e vincere le difficili sfide di uno sviluppo che non lasci indietro le realtà più deboli”.

“Si tratterà ora di ridisegnare – sostiene Viti – nel segno di una intelligente proiezione, una linea di riforma e di modernizzazione che trovi nella finanziaria di fine anno un approdo coerente, complessivo e convincente. Lungo questa strada, Gruppo regionale e Partito del Pd si ritroveranno, alla ripresa, per una messa a punto dei lineamenti di una strategia di contenimento e di superamento della crisi e di rilancio del progetto nato a Rifreddo che punta a collegare nuovi modelli di gestione pubblica, riforma della governance istituzionale e strategie di rilancio dell’economia regionale ottimizzando l’impiego di tutte le risorse che sarà possibile mobilitare nel confronto con il Governo nazionale sul Memorandum e sul Piano per il Sud, sempre che esso non si presenti ancora come“il fantasma dell’Opera”.

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