Cambiato un articolo che permetteva a quanti avevano rinunciato al beneficio, ottenendo la restituzione dei contributi, di rivedere questa scelta
Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una proposta di legge, di iniziativa dei componenti dell’ufficio di Presidenza dell’Assemblea (Mollica, Galante, Castelluccio, Spada e Rosa) che abolisce una norma del testo unico in materia di indennità di carica (art. 18 della legge regionale n. 38/2002) grazie alla quale i consiglieri regionali delle passate legislature che avevano rinunciato al vitalizio, ottenendo la restituzione dei contributi versati, potevano successivamente rivedere questa scelta, restituendo a loro volta le somme percepite “a titolo di rinuncia all’assegno vitalizio” al Consiglio regionale, che avrebbe provveduto a riattivare il beneficio.<br /><br />Una norma che “oltre ad apparire incongrua rispetto all’abolizione dell’istituto dell’assegno vitalizio decisa a partire dalla decima legislatura – ha spiegato Mollica – rischiava di essere percepita come un anacronistico privilegio riservato ai consiglieri regionali cessati nelle precedenti legislature i quali, pur avendo deciso a suo tempo di rinunciare al vitalizio e ottenuto la restituzione dei contributi versati a tale titolo, hanno potuto, al raggiungimento dei sessanta anni di età, decidere di restituire quanto percepito a titolo di rinuncia all’assegno vitalizio e ricostruire la posizione pregressa”.<br />