Per il presidente della IV commissione va sventato il tentativo di assestare un ulteriore colpo alle Università meridionali attraverso la ripartizione del cosiddetto Fondo di funzionamento ordinario (Ffo)
“Il divario tra Nord e Sud è già marcato nel settore delle infrastrutture materiali per consentire di accrescerlo anche in quello delle infrastrutture immateriali, quali l’istruzione, la formazione e la ricerca. Per questo va sventato il tentativo di assestare un ulteriore colpo alle Università meridionali attraverso la ripartizione del cosiddetto Fondo di funzionamento ordinario (Ffo) che viene distribuito tra i vari atenei pubblici, sulla base di quanto deciso dal precedente Governo”. E’ quanto sostiene il presidente della Quarta Commissione Rocco Vita (Psi) sottolineando che “la ‘quota premiale’ del fondo che prevede premi e penalizzazioni per gli atenei ‘virtuosi’ e i ‘non virtuosi’, è improntata su un criterio smaccatamente antimeridionalista, tenuto conto che il rapporto tra atenei virtuosi del sud e del centro nord risulta di 2 a 23”.
Nel sottolineare che l’Università degli Studi della Basilicata e le sedi di Potenza e di Matera senza il contributo annuo della Legge Finanziaria Regionale sarebbero impossibilitate a garantire gli attuali servizi agli studenti iscritti, Vita annuncia di sostenere l’iniziativa dei rettori degli atenei di Puglia, Basilicata e Molise, tra i quali il rettore Mauro Fiorentino, che hanno scritto al ministro dell'Istruzione Francesco Profumo, sollecitando un suo intervento per trovare soluzione a quella che è stata, negli anni, una differenza di trattamento nell'erogazione dei contributi tra gli Atenei del Nord e del Sud”.
“Nello specifico – aggiunge – sono condivisibili le proposte, va sottolineato a costo zero e quindi senza bisogno di risorse aggiuntive, di introdurre un contributo standard per studente sull'intero territorio nazionale; uniformare la distribuzione della cosiddetta ‘quota storica’ del Fondo di funzionamento ordinario che il Governo assegna ai singoli Atenei; stabilire criteri di valutazione della premialità equi, condivisi con la comunità accademica, preventivamente noti e stabili nel tempo. Primo obiettivo da raggiungere con un’azione sinergica tra le Regioni Puglia, Basilicata e Molise e le Università delle tre regioni – continua – è quello di ottenere dal Ministro Profumo, che ha ereditato i criteri della scelta dal precedente Ministro Gelmini e dal Governo Berlusconi, la sospensione dell'applicazione della quota premiale del F.F.O. 2012, in base alla quale l'università meglio finanziata riceve (dati 2010) quasi 6.500 euro a studente, mentre la meno supportata deve accontentarsi di poco più di 2.200 euro, circa un terzo in meno”.