Il Presidente del gruppo consiliare socialista interviene sulla sentenza di reintegro degli operai della Fiat di Melfi
“La sentenza della Corte di Appello di Potenza che ha stabilito il reintegro nello stabilimento Sata di Melfi dei tre operai licenziati nell'estate 2010 è innanzitutto un atto di giustizia in una vicenda che ha segnato una fase di acuta tensione tra azienda e lavoratori, purtroppo, a Melfi come in altri stabilimenti Fiat, non del tutto superata”. E’ il commento del capogruppo del Psi in Consiglio regionale, Rocco Vita.
“Sul piano politico la sentenza testimonia la necessità di non abbassare la guardia in tema di diritti dei lavoratori. E' un errore pensare che la riforma dell'articolo 18 sia lo strumento prioritario per riformare il mondo del lavoro. Deve essere, al contrario, uno dei tasselli di un percorso di riforme in grado di garantire tutele e nuovi diritti per chi non ne ha e di favorire politiche di crescita e di sviluppo. L'articolo 18 – ha aggiunto Vita – non è un totem, ma qualcuno ci deve spiegare come si intendono tutelare gli oltre 4 milioni di precari, giovani e laureati, che non hanno possibilità di entrare nel mondo del lavoro e di progettare il loro futuro. Per questo non accetteremo nessuna imposizione in tema di occupazione e tutela del lavoro. In Italia esistono due categorie di senza diritti : quella dei lavoratori con contratti atipici fissi nel precariato e l'altra di chi ha dedicato vent'anni della propria vita allo studio senza entrare nel mercato del lavoro. Queste sono le priorità. Nessuna riforma è possibile se Monti non affronta queste due emergenze. Entrambe vanno trattate secondo esperienze maturate nelle socialdemocrazie nordiche, i modelli più efficaci tutt'oggi in campo in Europa".