Vis, Leggieri: si discuta subito la proposta di legge

Il capogruppo del Movimento cinque stelle torna a chiedere che la sua pdl presentata nel 2015 venga esaminata al più presto dalla terza Commissione

&ldquo;Mentre l&rsquo;Eni resta strategicamente in silenzio, si attende una risposta seria e concreta da parte della Giunta Pittella sui risultati inerenti gli studi sulla valutazione di impatto ambientale effettuati nei territori della Val d&rsquo;Agri, oggetto di grande discussione in questi giorni sui media locali e nazionali.&nbsp;Per andare in soccorso alla Giunta Pittella, in notevole difficolt&agrave; a seguito dei preoccupanti risultati del predetto studio, suggeriamo alcuni atti concreti: il primo &egrave; di rendere obbligatoria la Vis in tutte quelle aree ad elevato rischio ambientale presenti sul territorio regionale. Il secondo consiste nel redigere e approvare un piano di tutela delle acque in tempi stretti&rdquo;. E&rsquo; quanto afferma il capogruppo del Movimento cinque stelle Gianni Leggieri.<br /><br />Sul primo punto, Leggieri fa presente &ldquo;ai distratti&rdquo; di aver presentato il 20 luglio 2015 una proposta di legge (consultabile al link in fondo alla pagina) &ldquo;che rende obbligatorio proprio lo studio sulla valutazione dell&rsquo;impatto sanitario (Vis) e sul danno sanitario (Vds) nelle zone ad alto rischio determinato dagli inquinanti derivanti dalle emissioni industriali&rdquo;. &ldquo;A questo punto le domande sono diverse &ndash; aggiunge -. In primis occorre chiedersi i motivi per i quali viene limitato il ruolo istituzionale di un consigliere regionale che rappresenta una compagine politica eletta dal popolo, nel momento in cui, una propria proposta di legge, al di l&agrave; del merito, non viene portata a discussione nella Commissione consiliare competente. Nel mio caso, sono circa una quindicina le proposte di legge che attendono da diverso tempo (2 anni) di essere discusse nella loro sede naturale&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Tornando alla Vis in Val d&rsquo;Agri, i risultati preoccupanti &ndash; afferma ancora Leggieri – mi hanno spinto a chiedere con forza l&rsquo;immediata discussione della proposta di legge inerente Vis e Vds, attraverso una lettera inviata al presidente della giunta Marcello Pittella, al presidente del Consiglio regionale Francesco Mollica e al presidente della terza Commissione consiliare permanente Vincenzo Robortella. Riguardo alla tutela dell&rsquo;ambiente, bisogna smetterla di rincorrere le emergenze e iniziare a prevenire i danni derivanti dalle attivit&agrave; impattanti. Ecco perch&eacute; occorre intervenire con studi simili a quelli effettuati in Val d&rsquo;Agri, commissionati dai Comuni di Grumento e Viggiano, anche nei territori limitrofi all&rsquo;impianto Fenice di San Nicola di Melfi, alla Centrale del Mercure, ai cementifici di Matera e Barile, alle due aree Sin di Tito e Val Basento, alla Ferriera di Potenza o all&rsquo;Itrec di Rotondella.<br /><br />&ldquo;Riguardo al secondo punto &ndash; aggiunge il capogruppo M5s -, occorre che la Regione Basilicata si munisca quanto prima di un Piano di tutela delle acque. Un piano la cui importanza &egrave; stata sempre evidenziata sin dalla pubblicazione del Piano energetico varato dalla Regione Basilicata nel 2001, agli albori della stagione dell&#39;oro nero della Val d&#39;Agri. Gi&agrave; da allora, infatti, si riportava che le potenziali linee di contrasto tra petrolizzazione e ambiente dovevano essere definite, facendo riferimento alla &lsquo;particolare vulnerabilit&agrave; idrogeologica dell&#39;area, accompagnata da una ricchezza idrica notevole&rsquo;. Il Codice dell&rsquo;Ambiente (Decreto legislativo n. 152/2006) prevede agli articoli 121 e successivi l&rsquo;approvazione del Piano di Tutela delle Acque, cosa che la Regione Basilicata non ha ancora fatto. Tale strumento &egrave; necessario anche per individuare i corpi idrici sotterranei e le loro aree di ricarica, e dunque per evitare l&rsquo;inquinamento delle falde acquifere, soprattutto nelle aree carsiche. L&rsquo;inadempienza regionale &egrave; gravissima in quanto sta determinando la distruzione dei nostri territori. I governatori lucani, passati e presenti, devono assumersi le loro responsabilit&agrave;&rdquo;.&nbsp;

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