Vinitaly: presenza Cia con cooperazione con produttori veneti

Visite ad aziende vitivinicole del Veneto, incontri con produttori di etichette venete che hanno conquistato di recente il mercato cinese, scambi di esperienze sulla commercializzazione, incontri con enologi e titolari di cantine sulle nuove tendenze di mercato: la presenza dei produttori vinicoli associati alla Cia-Confederazione Italiana Agricoltori della Basilicata al Vinitaly di Verona è stata caratterizzata da una sorta di “gemellaggio” tra vitivinicoltori lucani e veneti.
“E’ il sistema Cia – spiega Donato Distefano, presidente Cia Basilicata – che funziona e che determina occasioni e strumenti di cooperazione specie Nord-Sud. Così dopo le iniziative comuni tra Cia Veneto e Cia Basilicata sulle alluvioni che nello scorso anno hanno colpito territori delle due regioni per individuare una strategia comune, intorno al vino abbiamo rilanciato con il presidente Toniolo una nuova azione comune. Soprattutto la visita all’Enoteca Regionale Veneta – sottolinea Antonio Minutiello che insieme a Michele Santoliquido ha guidato la delegazione della Cia lucana – è stata utilissima per affrontare la fase che ci attende di insediamento dell’Enoteca Regionale della Basilicata a Venosa. L’Enoteca Regionale deve diventare infatti la vetrina del bere lucano di qualità”.
Inoltre, non si può ignorare il fatto che non tutti gli attori della filiera vitivinicola raccolgono gli stessi risultati dalle performance positive del settore. In questo senso, a soffrire di più è proprio il primo anello della “catena”, costituito dai produttori di uva.
Intanto – evidenzia la Cia – è necessario cogliere le grandi trasformazioni intervenute nel settore nel quale calano le superfici vitate (dagli oltre 10mila ettari del 1990, agli 8.700 ettari del 2000 sino ai 4.172 ettari del 2010) ma aumentano gli addetti e le produzioni di qualità.

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