Si è svolta stamattina presso lo studio del notaio Pace l’apertura delle offerte in buste chiuse per l’acquisizione del fitto d’azienda dell’Istituto di Vigilanza La Ronda di Petrone Piergiulio. Lo rendono noto segretari generali di categoria di Filcams, Uiltucs e Fisascat nonché le rsa delle rispettive sigle.
"Le offerte pervenute – spiegano i sindacati – sono state due: la BBs di Battistolli e Basile S.p.a. e la Cosmopool di Avellino. La prima ha garantito di assorbire tutto il personale attualmente in carico alla Ronda senza specificare il mantenimento degli scatti di anzianità e dell’anzianità di servizio maturata, la seconda ha dichiarato di riassorbire per un periodo di sei-otto mesi un numero di dipendenti pari a 287 unità e di attivare con gli stessi un contratto a tempo determinato in modo da verificare nel corso di questi mesi l’andamento aziendale e, successivamente trasformare detti contratti a tempo indeterminato.
Le stesse hanno offerto un canone di fitto mensile pari a 16.000 € per un periodo di 24 mesi rinnovabile di
anno in anno e, di avere il diritto di prelazione in caso di cessazione di attività da parte della Ronda.
I lavoratori unitamente ai Sindacati sono molto preoccupati per la tenuta e la riuscita di tale operazione in
quanto non garantisce loro il Tfr maturato a tutt’oggi.
Le preoccupazioni sono tante e al di là delle decisioni che verranno prese in merito alla graduatoria che il
Dott. Dibisceglie unitamente all’autorità giudiziaria prenderà, i lavoratori perplessi e preoccupati per gli
spazi di azione da mettere in campo al fine di salvaguardare il proprio lavoro nonché il TFR maturato con
anni di sacrificio e dedizione per il lavoro svolto, riconoscono, senza colpa alcuna che la via da intraprendere purtroppo è quella di consegnare in maniera saggia i libri contabili presso gli uffici giudiziari
decretando purtroppo la fine dell’Azienda Ronda e di chiedere nello stesso tempo all’autorità giudiziaria di
assolvere ai propri compiti dettati dalla legge Italiana e di chiedere alla politica di essere presenti evitando proclami o iniziative di piccole entità messe in campo ricordando alla stessa che oltre ai 300 lavoratori gli enti pubblici sono i maggiori clienti.
Mercoledì 11 marzo – concludono i sindacati – è stata indetta una assemblea generale di tutti i lavoratori dell’Istituto che si terrà presso il salone della Cgil in via del Gallitello per decidere in maniera unitaria le azioni da mettere in campo da subito e tra queste non è escluso lo sciopero ad oltranza".
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