Venezia (Pdl): rilanciare il patrimonio culturale lucano

Per il consigliere “Anche la Basilicata dovrebbe fronteggiare la crisi economica in atto investendo massicciamente su cultura ed innovazione, permettendo ai tanti giovani umanisti lucani disoccupati di lavorare a contatto col proprio patrimonio culturale”

“Presidente De Filippo da quando non visita i siti archeologici lucani? Le garantisco che lo spettacolo è da tragedia greca. Le tavole Palatine sono incustodite in balia dei passanti, il relativo Antiquarium è vuoto ed inutilizzato, il Parco Archeologico di Metaponto è pieno di reperti immagazzinati all’aperto, la necropoli di Crucinia abbandonata a sé e la stragrande maggioranza del patrimonio monumentale lucano è chiuso o non fruibile: dalla Cattedrale di Matera a quella di Tricarico, dalle chiese medievali ai conventi sparsi sul territorio, i turisti possono ammirare tante bellezze regionali solo esternamente o quando possibile accedervi privi comunque di guide qualificate”. A sottolinearlo il consigliere regionale del Pdl, Mario Venezia, il quale fa sapere che “partendo dallo stato penoso di gran parte del patrimonio culturale regionale proporrà alla Giunta regionale di varare un piano di vendita degli immobili regionali inattivi o non funzionali all’attività istituzionale, per alleggerire il patrimonio immobiliare regionale e creare una dotazione finanziaria vincolata al recupero ed alla valorizzazione di tutti quei siti/strutture di interesse storico e culturale”.

“Analogamente ad altre regioni italiane – dichiara il consigliere – anche la Basilicata dovrebbe fronteggiare la crisi economica in atto investendo massicciamente su cultura ed innovazione, permettendo ai tanti giovani umanisti lucani disoccupati di lavorare a contatto col proprio patrimonio culturale. Da lucano non posso assistere inerme dinanzi all’incuria che investe i nostri beni culturali, in particolar modo quando non inquadrati nei tessuti urbani dei due capoluoghi di provincia”.
“Con tanti beni immobili inutilizzati, edifici istituzionali cadenti (un esempio i microcrolli avvenuti all’interno del Palazzo del Consiglio regionale di Matera ) – conclude Venezia – mi chiedo cosa penseranno le future generazioni del nostro operato: forse niente, perché qui non sarà rimasto alcun pensatore”.

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