Con una interrogazione rivolta al presidente della Regione e all'assessore alla Salute il consigliere regionale del Pdl denuncia che occorrono nove mesi per una visita cardiologica nell'ospedale del capoluogo
"Sollecitato da numerosi pazienti, ho chiamato il centro unificato di prenotazione della Regione Basilicata per chiedere la prima data possibile per effettuare una visita cardiologica con elettrocardiogramma. La risposta è stata: febbraio 2013 se all'ospedale di Matera e dicembre 2012 se nel poliambulatorio di Irsina. Nove mesi di attesa per avere l'onore di una visita cardiologica a Matera. Neanche nel terzo mondo, nei paesi africani, il malato subisce simili trattamenti". Lo ha dichiarato il consigliere regionale Mario Venezia (Pdl) che ha presentato un'interrogazione al presidente della Regione De Filippo e all'assessore alla Salute Martorano per sapere "se siano a conoscenza di quanto esposto e quali iniziative urgenti intendano adottare per risolvere un problema di siffatta rilevanza e gravità; i motivi per i quali gli ospedali di Matera e dell'intera provincia registrino continue perdite di pazienti, evidentemente costretti ad emigrare in altre regioni; i motivi per i quali l'Azienda sanitaria di Matera assista, inerme, alla fuga di medici e di pazienti; quale l'utilità di avere un direttore generale che, a pochi mesi dal suo insediamento, mostra gravi limiti nel gestire una Azienda sanitaria di tale importanza; se l'Asm debba essere considerata in condizioni di dissesto finanziario e strutturale".
"Eppure – osserva Venezia -, il sistema sanitario regionale costa alla comunità lucana 1 miliardo e 25 milioni di euro. Una cifra astronomica, oltre 1.800,00 euro per lucano, prelevata dalle tasche dei cittadini per foraggiare strutture sanitarie che spesso vengono utilizzate per attività di carattere clientelare che nulla hanno in comune con l'assistenza sanitaria. Quanto costa un direttore generale? Quanto grava sulle tasche dei cittadini l'apparato burocratico e dei servizi non sanitari che affollano i nostri nosocomi? Quanti lucani si curano nelle altre regioni? Quanto costa alla Basilicata l'emigrazione sanitaria? A cosa servono gli assessori esterni, non eletti dal popolo, se, in due anni di attività, hanno prodotto soltanto delle enormi criticità alla nostra Regione? Caro presidente De Filippo, la libertà è uno dei beni più preziosi, insieme alla salute per ogni essere umano. Non capisco i motivi per i quali non vuoi essere un uomo libero e non vuoi garantire lo stato di diritto alla salute per i lucani. Non è giusto che la nostra sanità sia davvero da terzo mondo".