“Valutare le politiche pubbliche per migliorare le Regioni”

A Potenza l’incontro di studio promosso dal Consiglio regionale. Gli interventi di Santarsiero, Franconi, Scalia, Mo Costabella, Battiloro, Carola, Valluzzi e Granelli

&ldquo;In un momento in cui, a prescindere da qualsiasi orientamento politico, siamo costretti a registrare, soprattutto nel nostro Mezzogiorno, la grande difficolt&agrave; delle politiche pubbliche a cogliere gli obiettivi di crescita e di sviluppo delle nostre comunit&agrave;, parlare di valutazione delle politiche pubbliche significa inevitabilmente parlare di come meglio servire l&rsquo;interesse pubblico e quindi di come meglio rafforzare la nostra azione amministrativa e di come meglio incidere sui punti di debolezza del nostro sistema&rdquo;. Con queste parole il presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Vito Santarsiero ha aperto i lavori dell&rsquo;incontro di studio su &ldquo;La valutazione delle politiche pubbliche. Un confronto fra istituzioni&rdquo;, che si &egrave; svolto ieri sera a Potenza su iniziativa dell&rsquo;Assemblea legislativa lucana e d&rsquo;intesa con la Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti per la Basilicata. &ldquo;Una sana cultura amministrativa &ndash; ha aggiunto Santarsiero – non pu&ograve; prescindere da un serio investimento su responsabilit&agrave;, merito, qualit&agrave; e crescita della burocrazia e della sua classe dirigente, n&eacute; pu&ograve; prescindere da serie valutazione e da seri controlli, da quello di gestione a quello strategico da effettuarsi recuperando spirito e indirizzi del decreto legislativo n. 286/1999 purtroppo troppo spesso applicato solo in maniera formale. Allo stesso modo, una sana cultura amministrativa deve porsi l&rsquo;obiettivo di rilanciare il valore della programmazione ed introdurre in essa i principi della valutazione degli effetti delle azioni amministrative, sapendo di dover valutare non solo gli effetti attesi, ma anche quelli indotti e le varie opzioni strategiche, cos&igrave; come avviene nelle valutazioni di impatto ambientale&rdquo;.<br />&ldquo;Devo dire che proprio in tale direzione opera l&rsquo;art.45 del nostro nuovo Statuto Regionale che prevede la definizione del Piano Strategico Regionale entro 7 mesi dall&rsquo;insediamento del Consiglio e che per la prima volta si applicher&agrave; nella prossima legislatura. In tale contesto &ndash; ha concluso Santarsiero – resta fondamentale il ruolo della Corte dei Conti che, continuando ad affiancare nella sua funzione di controllo e di collaborazione i vari livelli istituzionali, avr&agrave; la possibilit&agrave; di valutare meglio la economicit&agrave; di un intervento in un orizzonte&nbsp; pi&ugrave; ampio, quello degli obiettivi e della efficienza dell&rsquo;intervento stesso&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Consentitemi di ringraziare innanzitutto – ha detto la vice presidente della Regione Flavia Franconi – il presidente della Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, Rosario Scalia, cui si deve la felice intuizione, a suo tempo condivisa con il presidente Marcello Pittella, e pi&ugrave; recentemente con il presidente del Consiglio regionale, Vito Santarsiero, di organizzare un momento di studio e di dibattito, con la presenza di tanti illustri oratori. Per noi amministratori, quello di oggi &egrave; un appuntamento importante, perch&eacute;, pur non rivestendo una forma squisitamente formale o ufficiale, in un certo senso esalta e rafforza quella sinergia istituzionale che abbiamo avuto modo di toccare con mano anche recentemente, in occasione del giudizio di parifica del rendiconto finanziario regionale riferito all&rsquo;anno 2016&rdquo;. Secondo la vice presidente &ldquo;l&rsquo;opera di affiancamento costante e vigile che la Corte dei Conti svolge a sostegno di quanti operano al servizio della comunit&agrave; lucana, ci aiuta sicuramente a rispondere alla crescente domanda di valutazione delle politiche pubbliche. Al di l&agrave; delle norme che lo impongono, &egrave; sempre pi&ugrave; avvertito il bisogno di svolgere attivit&agrave; valutative di varia natura, con la creazione di strutture tecniche professionalmente qualificate in grado di valutare l&rsquo;efficacia degli interventi adottati dagli enti pubblici per affrontare i problemi della collettivit&agrave;&rdquo;. L&rsquo;azione politica ed amministrativa, secondo Franconi devono essere ispirati ad &ldquo;efficienza, economicit&agrave; ed efficacia: e devo dire – ha proseguito – che con grande senso di responsabilit&agrave;, con i colleghi di Giunta ci stiamo adoperando in questa direzione. In tema di residui attivi – ha messo in chiaro la Franconi – la Regione Basilicata sta portando avanti un processo di verifica sulla sussistenza dei presupposti per il loro mantenimento, con tutti i soggetti creditori, conservando solo quelli ritenuti realmente esigibili. La stessa cosa stiamo facendo con gli accantonamenti, avendo di mira l&rsquo;obiettivo di migliorare la veridicit&agrave; dei conti regionali, adeguandoci ai precetti contenuti nelle recenti deliberazioni della Sezione regionale di controllo. Non ultimo, in tema di legislazione di spesa, l&rsquo;amministrazione regionale ha avviato un processo di miglioramento dei metodi di redazione e verifica delle coperture, i cui effetti sono gi&agrave; visibili nelle leggi di bilancio&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Gli esiti delle indagini di controllo della Corte dei Conti – ha detto nella sua relazione il presidente della Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti per la Basilicata, Rosario Scalia &ndash; sia di quelle che abbiano ad oggetto atti / provvedimenti sia di quelle che abbiano ad oggetto la verifica dei risultati conseguiti (performance), sia di quelle che abbiano ad oggetto l&rsquo;analisi di impatto (efficacia) delle scelte normative sulla qualit&agrave; di vita dei cittadini/delle imprese &ndash;, quando contengono rilievi / osservazioni, non possono essere resi senza alcun effetto, cio&egrave; senza che il controllato non assuma le misure correttive suggerite&rdquo;.<br />&ldquo;E questo per il principio di responsabilit&agrave; &ndash; ha aggiunto Scalia – che deve presidiare i comportamenti tenuti da chi sta al potere, siano costoro decisori politici che, per realizzare i loro progetti attraverso lo strumento matematico – finanziario del bilancio pubblico, si avvalgono dell&rsquo;operato delle burocrazie, siano costoro le stesse burocrazie, chiamate ad operare nelle diverse forme (diretta/indiretta) in cui si effettua la gestione delle politiche pubbliche. &ldquo;Ai decisori politici deve essere ben chiaro &ndash; ha detto ancora Scalia – che, allorch&eacute; approvano una legge, bisogna assicurare ad essa &ndash; perch&eacute; se ne garantisca la piena funzionalit&agrave; sul terreno operativo &ndash; una adeguata &ldquo;copertura amministrativa&rdquo; (adeguate risorse umane; adeguate risorse strumentali; adeguate risorse finanziarie). Se tale processo ricognitivo (ex ante) non viene svolto con la pi&ugrave; alta scientificit&agrave; possibile, il Popolo potr&agrave; subire il pi&ugrave; grande degli inganni: quello di assistere alla immissione &lsquo;nel variegato mondo delle leggi&rsquo; o di una &lsquo;legge – manifesto&rsquo; o di una &lsquo;legge – risacca&rsquo;. Ma &egrave; questo quello che vuole (o si merita) il Popolo? Non lo crediamo n&eacute; plausibile n&eacute;, tantomeno, accettabile&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La valutazione &egrave; la produzione sistematica di informazioni per dare giudizi su azioni pubbliche con l&rsquo;intento di migliorarle&rdquo;. Lo ha detto Luca Mo Costabella, ricercatore presso l&rsquo;Associazione per lo sviluppo della valutazione e l&#39;analisi delle politiche pubbliche (Asvapp) e componente dello staff scientifico del progetto Capire. &ldquo;Valutazione &ndash; ha spiegato Mo Costabella – &egrave; tante cose, ma non tutte le cose, prevede l&rsquo;esistenza di una domanda chiara che implica un qualche giudizio (&ldquo;Su quale tra le possibili soluzioni alternative &egrave; pi&ugrave; opportuno allocare le risorse disponibili?&rdquo;; &ldquo;In che misura l&rsquo;amministrazione &egrave; riuscita ad adempiere agli impegni assunti?&rdquo;; &ldquo;In che misura l&rsquo;intervento &egrave; riuscito a produrre i cambiamenti sperati?&rdquo;). Le domande vanno affrontate con metodi rigorosi, riconosciuti e condivisi ma anche con il buon senso e i risultati – ha concluso il ricercatore – possono essere usati per diffondere conoscenza e/o per veicolare le decisioni di policy&rdquo;.<br /><br />Valentina Battiloro, direttrice dell&rsquo;Associazione per lo sviluppo della valutazione e l&rsquo;analisi delle politiche pubbliche (Asvapp) e componente dello staff scientifico del progetto Capire (Controllo delle Assemblee sulle politiche e gli interventi regionali), ha fatto il punto sull&rsquo;attivit&agrave; delle Assemblea legislative regionali dopo l&rsquo;approvazione della &ldquo;Carta di Matera&rdquo;, il primo documento programmatico prodotto in seno al progetto, presentata nel 2007 e sottoscritta da dodici Consigli regionali e successivamente ratificata da altri cinque. Tramite la sua approvazione, le Assemblee legislative si impegnano nel promuovere l&rsquo;uso di strumenti dedicati al controllo sull&rsquo;attuazione delle leggi e alla valutazione degli effetti delle politiche e indicano i passaggi da compiere affinch&eacute; tale impegno si realizzi concretamente. &ldquo;Occorre fare in modo che i risultati delle analisi siano valorizzati e ben spiegati attraverso adeguate forme di comunicazione ha detto Battiloro &ndash; e bisogna fare attenzione al fatto che il processo di valutazione non dia luogo a un mero passaggio di carte e che le informazioni alimentino davvero il dibattito pubblico sulle politiche Occorre attrezzarsi per farlo bene, investendo risorse finanziarie per acquisire risorse umane adeguate allo scopo. Una struttura competente e legittimata a fare domande (anche scomode e pungenti) all&rsquo;Esecutivo e ai soggetti attuatori delle politiche &egrave; una condizione necessaria all&rsquo;esercizio di questa funzione&rdquo;.<br /><br />Elvira Carola, dirigente dell&rsquo;Ufficio &ldquo; Analisi Leggi e Politiche regionali&rdquo; del Consiglio regionale della Lombardia, ha richiamato brevemente la sua esperienza fatta dopo l&rsquo;approvazione del nuovo Statuto della Regione nel 2008 e l&rsquo;attivazione del &ldquo;controllo sull&rsquo;attuazione delle leggi e la valutazione degli effetti delle politiche regionali&rdquo;, come funzione distinta e di pari dignit&agrave; rispetto alle altre funzioni consiliari. Questa nuova funzione in Lombardia &egrave; stata affidata al Comitato Paritetico di Controllo e Valutazione, cio&egrave; ad un organismo dedicato, paritetico (formato da 8 consiglieri, 4 di maggioranza e 4 delle minoranze) che votano a titolo individuale. &ldquo;In Lombardia come nel resto d&rsquo;Italia &ndash; ha detto Carola – anche se da quasi vent&rsquo;anni parliamo di valutazione delle politiche pubbliche, abbiamo ancora bisogno di cambiare la nostra cultura. Quella per cui fatta la legge, risolto il problema. Abbiamo bisogno di abituarci a verificare empiricamente cosa ne &egrave; stato degli interventi pubblici e delle risorse investite, interrogandoci su quali cambiamenti concreti questi interventi abbiano prodotto per i cittadini. Abbiamo bisogno di abituarci a confrontare dati e fatti, senza averne paura e prendendo decisioni conseguenti. Abbiamo bisogno di imparare a fare a meno di leggi manifesto, leggi simboliche che all&rsquo;articolo 1 prevedono di cambiare il mondo e poi magari non hanno la norma finanziaria&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Tre le condizioni minime da rispettare nella valutazione dell&rsquo;efficacia di un processo riformatore sul governo dei servizi e territori: una riforma deve migliorare il processo di partecipazione democratica dei cittadini e la qualit&agrave; dei servizi offerti, e assicurare un risparmio ai cittadini. Su nessuno di questi tre presupposti la legge Del Rio ha fatto centro&rdquo;. E&rsquo; il giudizio espresso da Nicola Valluzzi, vice presidente dell&rsquo;Upi che, forte dell&rsquo;esperienza maturata come presidente della Provincia di Potenza, ha portato all&rsquo;attenzione della platea dati e numeri per far capire come era la Provincia di Potenza nel 2014 e com&rsquo;&egrave; diventata oggi dopo il processo di revisione delle Province imposto dalle leggi n. 56|2014 e n. 190/2014. &ldquo;Per rispetto delle Istituzioni e dei cittadini &ndash; ha sottolineato Valluzzi – &egrave; doveroso riconoscere gli errori compiuti ed &egrave; essenziale non fare della propaganda l&rsquo;unico elemento di elaborazione programmatica. Pare che proprio a partire da questa conclusione Governo e Parlamento abbiano previsto nell&rsquo;ambito del decreto-legge &lsquo;Mille proroghe&rsquo; l&rsquo;istituzione di un tavolo tecnico politico finalizzato alla redazione di linee guida per l&rsquo;avvio di un percorso di revisione della disciplina in materia di ordinamento delle Province e Citt&agrave; metropolitane&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Questo seminario ha lanciato dei quesiti ma ha fornito anche delle risposte&rdquo;. E&rsquo; cos&igrave; che Ermanno Granelli, presidente di coordinamento delle Sezioni riunite in sede di controllo e presidente dell&rsquo;Associazione magistrati della Corte dei Conti, ha definito l&rsquo;incontro di studio. Nel trarre le conclusioni, il professore ha commentato alcune considerazioni fatte dai relatori e che hanno fatto da fil rouge a tutti gli interventi, come &ldquo;il principio di accountability, ovvero il dovere di rendere conto che riguarda tutti coloro che svolgono un&rsquo;attivit&agrave; per conto di qualcun altro, a partire dalla famiglia, ma in primis delle amministrazioni pubbliche e il senso di responsabilit&agrave; di chi opera nelle pubbliche istituzioni nei confronti degli utenti per un corretto utilizzo delle risorse. Altri due termini utilizzati e che voglio richiamare alla vostra attenzione – ha precisato Granelli&nbsp; – sono programmazione e valutazione, quest&rsquo;ultimo il cuore di ogni attivit&agrave; che sia privata o pubblica. La Corte dei Conti italiana quando si riunisce mette in pratica atti di valutazione dei programmi e se la programmazione dipende da leggi verifichiamo gli effetti della legge&rdquo;. &ldquo;Si &egrave; anche&nbsp; parlato – ha ancora detto il Presidente di coordinamento delle Sezioni riunite in sede di controllo e presidente dell&rsquo;Associazione magistrati della Corte dei Conti – di sinergie istituzionali e noi, come Corte dei Conti, questo facciamo, costruiamo ponti nella logica del controllo collaborativo, il miglior percorso immaginabile, cos&igrave; da scegliere insieme la migliore strada per arrivare ai migliori risultati. La nostra maggiore sfida come Corte dei Conti l&rsquo;abbiamo colta nel dare la parola alle Istituzioni affinch&eacute; possano esprimere le proprie idee. Altrettanto interessanti i concetti di oculatezza (che bello prestare occhio a ci&ograve; che si fa, un&rsquo;attitudine che diventa valore assoluto quando si ha a che fare con il denaro pubblico), di risparmio (l&rsquo;ossessione per il risparmio &egrave; una delle principali caratteristiche del popolo tedesco, una virt&ugrave; che noi italiani mettiamo in pratica ma con i nostri soldi e non tanto con quelli pubblici) e di accertamento, l&rsquo;atto col quale si mira a stabilire la corrispondenza di un&rsquo;azione (sono convinto che l&rsquo;accertamento faccia nascere il giudizio ma sempre con l&rsquo;intento migliorativo)&rdquo;.&nbsp;<br /><br />All&rsquo;incontro hanno partecipato, tra gli altri, il generale di divisione Alfonso Di Palma, gi&agrave; comandante della Legione Carabinieri Basilicata, l&rsquo;assessore all&rsquo;Agricoltura Luca Braia, i consiglieri regionali Vito Giuzio, Gianni Rosa, Antonio Bochicchio e Giovanni Perrino, alcuni Sindaci, i dirigenti generali del Consiglio regionale e della Presidenza della Giunta, Domenico Tripaldi e Vito Marsico, il direttore generale dell&rsquo;Apt, Mariano Schiavone, dirigenti e funzionari della regione e degli enti locali del territorio.<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />

    Condividi l'articolo su: