Vaccaro (Uil): Non ci sorprendono dati su lavoro irregolare

“I dati forniti dalla Cgia di Mestre che vedono la Basilicata al secondo posto per incidenza percentuale del valore aggiunto da lavoro irregolare sul PIL regionale (14,7%) non ci hanno sorpreso perché sono sostanzialmente in linea con la stima del nostro Centro Studi””. Lo dice il segretario regionale della UIL Carmine Vaccaro.
“Un’altra faccia della medaglia del lavoro in nero – aggiunge – è costituita dalle tasse che mediamente vengono a mancare in Basilicata pari a 1.174 euro l’anno per ciascun residente e che quindi sono sottratte ad investimenti produttivi e sociali”.
Vaccaro sostiene la necessità di un impegno straordinario su questo fronte e ricorda “che sindacati, imprese e Regione hanno da tempo individuato due strumenti essenziali: una normativa integrata per il contrasto al sommerso che abbia un profilo soprattutto di incentivazione a chi opera nel rispetto delle normative esistenti in materia di contratti di lavoro e di sicurezza sul posto di lavoro; la costituzione di un Osservatorio regionale sul sommerso e sulla sicurezza del lavoro che realizzi, di intesa con la Direzione Regionale del Lavoro, delle Entrate, dell’Inps e dell’Inail un “database unico” sulle imprese regionali titolari di contributi pubblici per facilitare i controlli”.
Inoltre, per Vaccaro se “il Governo dovrà mettere risorse per creare le condizioni affinché nei prossimi 6 mesi si creino almeno 500 mila nuovi posti di lavoro la strada passa, nel breve, attraverso la defiscalizzazione degli oneri che gravano sul lavoro, sfoltendo il numero degli incentivi e concentrandosi su: ZERO contributi e imposte per due anni per nuove assunzioni di giovani a tempo indeterminato e poi gradualmente nei 3 anni successivi (il 33% ogni anno) di sgravi; ZERO tasse per i primi due anni per promuovere l’autoimprenditorialità giovanile e poi nei 3 anni successivi (il 33%) di sgravi; finanziamento di stage e tirocini finalizzati all’entrata nel mercato del lavoro di ragazze e ragazzi”.
Per Vaccaro, infine, “molto si può fare anche attraverso il dialogo tra imprese, sindacati e governo per finanziare “contratti straordinari di accesso al lavoro” di giovani, soprattutto nel Sud. Si tratta, nel merito, di una proposta che, per un periodo di 5 anni, può prevedere, temporaneamente, una deroga ai contratti nazionali di categoria, livelli di salario di accesso per le nuove assunzioni a tempo indeterminato”.

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