“Di fronte agli scenari che si presentano ed alle sfide future occorre cambiare il modo di ‘fare sindacato’, passando dalla storica articolazione organizzativa ad un ‘sistema a rete’, dove i punti di connessione sono molti, diffusi e interconnessi, progettati, regolati nei rapporti, nell’attribuzione di responsabilità e compiti”: è la conclusione principale della Conferenza di Organizzazione che la Uil ha tenuto a Bellaria con la presenza di una nutrita delegazione della Uil lucana.
“In sintesi – commenta il segretario regionale Carmine Vaccaro – il nostro progetto è una naturale evoluzione, in chiave moderna, dal ‘sindacato dei cittadini’ al ‘sindacato a rete’, partendo da una riforma della struttura organizzativa forte dei successi già conseguiti e puntando ad espandere ulteriormente il consenso sulle nostre posizioni fra i lavoratori ed i cittadini, accrescere presenze e incrementare attività, aumentare la capacità di azione. L’obiettivo è adeguare l’insieme delle politiche organizzative per rendere l’azione della Uil più rispondente alle esigenze del mondo del lavoro e della società, più coerente con l’obiettivo della rappresentanza degli interessi dei lavoratori, dei pensionati e dei cittadini, più flessibile ed adattabile ai vari contesti lavorativi e territoriali ma chiara nella definizione dei processi decisionali, di assunzioni di responsabilità da parte del gruppo dirigente, di predisposizione delle strategie. Il segno più evidente di questa riforma organizzativa, come abbiamo cominciato a fare in Basilicata – continua il segretario della Uil – è rappresentato dalla riduzione delle Camere Sindacali Provinciali e dal loro accorpamento in Camere sindacali territoriali. Il nostro modello di civiltà è soprattutto quello dell’Europa occidentale, che ha sempre cercato di tenere insieme la parte più forte con la più debole del Paese, attraverso interventi diretti dello Stato, come in passato, o attraverso il welfare.
Sosteniamo ciò proprio perché ci rendiamo conto che oggi in Italia, a causa dell’affievolirsi del senso di solidarietà, sono venuti meno quei collanti che qualificavano la nostra comunità. Una società è forte quando è coesa e solidale, creando un mutuo soccorso che può essere attuato con il fisco, la redistribuzione della ricchezza e la salvaguardia di tutele garantite dalla Costituzione e anche dai diritti dell’uomo. E continuo a sostenere che nonostante il contesto economico-finanziario nazionale, europeo ed internazionale difficilissimo la Basilicata può farcela a condizione che tiri fuori tutte le capacità e risorse naturali ed umane di cui dispone. Servono idee innovative ed un cambio radicale di mentalità, di prospettive e di obiettivi. Proprio come il Contratto di Settore per la Val d’Agri dando prova di maturità di governo dei processi economici ed industriali e di responsabilità facendo compiere un passo avanti alla qualità della concertazione. La Basilicata – conclude Vaccaro – può farcela, deve farcela per realizzare nell’immediato risultati misurabili in termini di elevazione degli indici di efficienza e competitività del sistema-regione, ma bisogna avere più visione, più passione”.
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