“La proposta del giuslavorista Pietro Ichino di riscrivere le regole del lavoro per i figli, oggi penalizzati rispetto ai padri, è l’opposto della canzone “uno su mille ce la fa”. Si chiama flexsecurity ed è il sistema che permette ai cittadini europei di beneficiare di un livello elevato di sicurezza occupazionale, vale a dire poter trovare agevolmente un lavoro in ogni fase della loro vita attiva e di avere buone prospettive di sviluppo della carriera in un contesto economico in rapido cambiamento. Una soluzione intelligente e praticabile che rende più efficiente il mercato e difende sul serio le persone, perché la flexsecurity sollecita sia i lavoratori che i datori di lavoro a cogliere appieno le opportunità che la globalizzazione presenta loro. Si tratta, insomma, di una condizione nuova e moderna in cui la sicurezza e la flessibilità possono rafforzarsi reciprocamente, dando risultanti utili e sorprendenti”. Lo afferma in una nota il segretario regionale della Uil, Carmine Vaccaro.
“All’interno di questo complicato quadro normativo la proposta di Ichino appare dirompente non solo per il superamento di regole e leggi totalmente superate ed incapaci di esprimere le nuove potenzialità occupazionali dei nostri giovani, ma appare anche indispensabile – aggiunge Vaccaro – per ricollocare l’assetto dello Stato su una dimensione moderna ed innovativa di welfare, in cui tanto per intenderci, ci siano garanzie per il lavoro e tutele per i giovani”.
“Di Ichino ci piace anche l’idea di riordino delle tipologie contrattuali che fa leva anche sul potenziamento degli Enti Bilaterali per garantire maggiori possibilità di tutela e di aggiornamento professionale per chi perde il lavoro, non riducendo le attuali tutele per i cosiddetti garantiti, ma estendendo le nuove regole a tutto il mondo del lavoro per le nuove assunzioni.
Tutto questo mostra come il lavoro non si crea per decreto. Non bastano – continua il segretario della Uil – le leggi per rilanciare l’occupazione: serve un contesto economico votato alla crescita. Ma quel contesto bisogna favorirlo, questo sì, con strumenti legislativi che determinino un sistema di agevolazioni e un quadro di certezze e garanzie, per incentivare gli investimenti e offrire prospettive produttive. Di questo abbiamo sicuramente bisogno. E candidiamo la Basilicata ad una sorta di sperimentazione della flexsecurity al Sud”.
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