Usb Basilicata: manifestazione di venerdì anche per i forestali

“Con la manifestazione indetta per il 12 aprile alle ore 10.30 con un sit in sotto la sede della giunta regionale, in maniera sicuramente ridotta considerato il divieto di sciopero generale imposto dalla commissione di Garanzia e confermato dal mancato accoglimento del ricorso al TAR , il sindacato USB Basilicata non rinuncia a porre a livello nazionale, con la richiesta di visita al Prefetto, il problema della libertà di sciopero e del riconoscimento di una legge sulla rappresentanza sindacale che non imponga la firma di contratti in cui passano sempre più flessibilità e deroghe, regali agli enti bilaterali e non si incida minimamente sul recupero salariale”. Lo scrive in una nota la coordinatrice regionale dell’Usb Basilicata, Rosalba Guglielmi, che aggiunge: “Per la difesa del Welfare e contro le politiche economiche imposte dall'Europa, per il superamento dell'intolleranza dovuta all'impoverimento di sempre più fasce della popolazione e al senso di mancanza di prospettive e riscatto sociale. Sul tavolo regionale non rinunciamo a porre immediatamente al nuovo Presidente, anche se non ancora investito di tutte le sue funzioni, il problema dei circa 4000 lavoratori Forestali per cui non è stato previsto il finanziamento di alcun capitolo di spesa per i lavori idraulico forestali per l'anno 2019, nel silenzio più totale e nonostante una campagna elettorale in cui ci si è vantati di un avvio anticipato dei cantieri. La soluzione dell'affidamento al Consorzio unico di bonifica regionale dell'intera platea ha lasciato inalterati i problema di una reale organizzazione e controllo del lavoro, della gestione clientelare dell'inquadramento degli addetti, il mancato rispetto dei livelli di sicurezza e fornitura dei previsti dispositivi. In una logica anche di risparmio, ritenendo del tutto deleterio l'affidamento ad un consorzio di "privati coltivatori" della gestione dei lavori di forestazione e salvaguardia idrogeologica del territorio per un valore di circa 40 milioni annui, riteniamo si debba tentare con una gestione diretta del dipartimento agricoltura della Regione, considerata anche le professionalità presenti con l'assorbimento nell'organico regionale dei lavoratori delle ex aree programma. Il superamento delle esternalizzazioni di servizi che vedono ad ogni cambio d'appalto diminuire le tutele dei lavoratori senza toccare i profitti d'impresa, che vanno ormai dal settore delle pulizie al variegato mondo dei servizi sociali, in cui i tagli dovuti alla "revisione della spesa pubblica" e anche in parte alle conseguenze del decreto sicurezza sui Car, stanno mettendo a serio rischio posti di lavoro. Il problema ventennale dei lavoratori socialmente utili, beffato un'altra volta dal mancato finanziamento nel bilancio regionale delle spese per la loro stabilizzazione e per il pericolo della continuità dei progetti per gli LSU a carico del Fondo Nazionale per l'occupazione finanziati solo fino ad Ottobre. Per un serio impulso alle politiche del lavoro partendo anche dal rilancio del collocamento e per il riconoscimento di reddito sociale dignitoso. Per un rilancio di una politica industriale regionale in una logica di superamento dello sfruttamento territoriale ed ambientale, oltre che del ricatto occupazionale”.

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