Universalità dello Stato: lettera di Bolognetti a Pittella e Lacor

Campagna per l’universalità dello Stato di diritto democratico federalista laico, dei diritti umani, del diritto alla conoscenza: lettera aperta di Maurizio Bolognetti (Segretario dei Radicali Lucani) a Marcello Pittella e Piero Lacorazza

Presidente Pittella, Presidente Lacorazza,
pochi giorni fa il tesoriere del Partito Radicale, Maurizio Turco, ha diffuso una lettera nella quale è tornato a sottolineare l'importanza di rafforzare la campagna in atto "per l’universalità dello Stato di diritto democratico federalista laico, dei diritti umani, del diritto alla conoscenza".
Una campagna, un progetto, che, come testimoniato poche ore fa da Giulio Terzi, continua ad essere al centro dei pensieri di Marco Pannella. Non a caso, dopo aver incontrato Marco, l'ambasciatore Terzi ha scritto sul suo spazio facebook che Pannella "prosegue ancora la sua battaglia – tra qualche difficoltà di salute dovuta ai suoi straordinari 86 anni, ma con, se possibile, ancor più determinazione – su molti fronti, incluso quello dell'affermazione 'del diritto alla conoscenza dei cittadini' quale presupposto essenziale dell'esistenza di uno Stato, concetto ben riassunto dallo slogan "Stato di Diritto contro Ragion di Stato", progetto davvero stimolante al quale sto attivamente collaborando da tempo".
Ecco, io credo che, con e grazie al vostro contributo, dalla Regione Basilicata possa giungere un messaggio importante.
Nell'esprimere l'auspicio che questa campagna diventi anche la vostra campagna e che il Consiglio regionale possa discutere quanto prima la mozione depositata dal consigliere Benedettto, giro nuovamente alla vostra attenzione il testo della "Dichiarazione di Roma per lo stato di diritto e il diritto alla conoscenza contro la ragion di Stato".
Mi permetto altresì di segnalarvi il messaggio che il Presidente della Repubblica Mattarella ha inviato a Matteo Angioli, coordinatore di questa importante campagna/progetto, il 27 luglio 2015: "Riconoscere e affermare i diritti fondamentali dell'uomo è un impegno continuo, che richiede intelligenza e passione, in tutti i continenti e a tutte le latitudini. Anche nelle società che hanno posto i principi di libertà, di uguaglianza, di pari dignità tra le persone alle fondamenta dei propri ordinamenti giuridici. Queste conquiste non sono mai acquisite una volta per tutte, ma vanno continuamente inverate e rese vitali. Per queste ragioni è particolarmente meritoria l'iniziativa del Partito Radicale e degli altri organizzatori della Seconda Conferenza Internazionale su "Universalità dei Diritti Umani per la transizione verso lo Stato di Diritto e l'affermazione del Diritto alla Conoscenza", a cui rivolgo il mio cordiale incoraggiamento. Il programma della conferenza pone in stretta connessione fra loro il tema del diritto con quello della pace. E' certamente uno dei crocevia decisivi del nostro tempo. Non ci sarà distensione tra gli Stati, né riusciremo a scongiurare la guerra, il terrorismo e la sopraffazione se non compiremo uno sforzo verso la costruzione di un ordine mondiale, che si fondi su valori umani condivisi e non soltanto su logiche di potenza o su sfere di influenza. L'ordinamento giuridico, incardinato sui diritti inviolabili e sullo sviluppo integrale della persona, è una leva irrinunciabile della pace. Una leva che va posta a servizio del dialogo tra i popoli. Difficile davvero immaginare che le ragioni dello stato di diritto e della democrazia possano essere esportate sulla punta delle baionette.[…]La conoscenza – e il diritto alla conoscenza – è un tema emergente della nostra epoca, che merita attenzione a livello dello stesso sistema delle Nazioni Unite. Viviamo il tempo della globalizzazione e dell'informazione veloce, in apparenza senza confini[…]Confido che il vostro dialogo sia d'aiuto al dibattito pubblico su questi temi a livello internazionale e alla conseguente crescita civile".
Presidente Pittella, Presidente Lacorazza, occorre essere speranza e nutrire la speranza con opere e azioni. Confido davvero in una vostra risposta a questa mia.
Maurizio Bolognetti

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