La rievocazione storica dell'Unità d'Italia e la richiesta di un nuovo approccio al “dualismo” ancora attuale tra Nord e Sud dell’Italia sono stati i temi centrali dell’assemblea solenne dell’Associazione ex parlamentari e consiglieri regionali
Le ragioni, i protagonisti e gli avvenimenti e che hanno sancito la nascita dello Stato italiano e quindi determinato l’Unità d’Italia sono stati il filo conduttore di un’assemblea solenne organizzata dell’Associazione ex parlamentari e consiglieri regionali per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia.
Svoltasi questa mattina nella sede del Consiglio regionale della Basilicata, alla manifestazione hanno partecipato, tra gli altri, i presidenti della Giunta e del Consiglio regionale, Vito De Filippo e Vincenzo Folino, il presidente dell’associazione Giuseppe Guarino e il coordinatore della segreteria scientifica del Comitato per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, Giampaolo D’Andrea.
In apertura dei lavori, Guarino ha ricordato come “la Basilicata sia stata antesignana dei cambiamenti sociali e politici in più episodi della storia nazionale”, compresi gli eventi che portarono all'Unità d’Italia. “Tenendo ben presente il contributo che abbiamo dato alla storia della nostra democrazia – ha rimarcato il presidente dell’associazione ex parlamentari e consiglieri regionali – come Paese dobbiamo restare uniti per migliorare la qualità della vita delle generazioni attuali e di quelle che verranno”.
Attraverso un’analisi degli avvenimenti storici del periodo tra Settecento e Ottocento, D’Andrea ha ricordato le tappe fondamentali che segnarono la nascita dello Stato, rimarcando “lo sforzo collettivo del popolo lucano, anch’esso protagonista delle vicende italiane pre e post unitarie”. Lo storico ha poi sottolineato che “proprio il 14 marzo la Camera approvava un testo di legge con il quale autorizzava Vittorio Emanuele II ad assumere il titolo di re del Regno d’Italia.”
Il protagonismo dei lucani è stato ancora una volta sottolineato dal presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Folino, per il quale “manifestazioni e moti di libertà hanno attraversato più di un secolo di storia del nostro Paese”, dalla seconda metà del Settecento fin al 1860.
Le questioni attuali, in particolare rispetto al “dualismo tra Nord e Sud non ancora risolto nella nostra democrazia”, sono state affrontate dal presidente della Giunta regionale, Vito De Filippo, il quale ha chiesto ai lucani “coraggio e virtù” in una fase in cui “per il Sud si annuncia un tempo futuro ancora più complicato di quello passato”. Ricordando come “il federalismo sia uno strumento interessate ma non esaustivo” rispetto ai problemi che vive il Paese, De Filippo ha chiesto alla classe dirigente del Mezzogiorno “rigore” al fine di “sedimentare buone pratiche” di governo.
Nel dibattito sono intervenuti gli ex consiglieri regionali e parlamentari Emilio Nicola Buccico, Nicola Savino, Donato Martiello e Giacomo Nardiello.