Unioncamere Basilicata: inflazione nel primo semestre 2012 al 5,2%

La Basilicata continua ad essere la regione meridionale più penalizzata dalla recente accelerazione dei prezzi generata a livello nazionale soprattutto dal settore energy (carburanti e tariffe dell’energia elettrica e del gas naturale), e sconta, quindi, una più accentuata erosione del potere d’acquisto delle famiglie, già compromesso dalla dinamica negativa dei redditi, la cui intensità lascia intuire pesanti conseguenze sulla spesa per consumi. E’ quanto emerge dalla Rilevazione sull’inflazione in Basilicata nel primo semestre 2012, effettuata dal Centro Studi Unioncamere Basilicata per conto dell’Osservatorio Prezzi & Tariffe della Regione Basilicata.
I dati rivelano che, tra gennaio e giugno, l’inflazione lucana ha viaggiato ad una media del 5,2 per cento, quasi due punti in più rispetto a quella italiana, che si è fermata al 3,3 per cento..
Il differenziale inflazionistico rispetto al resto del Paese è sfavorevole alla Basilicata in tutti i principali capitoli di spesa: i valori più elevati si registrano nei trasporti, dove la regione accusa 3,7 punti di inflazione in più, nell’abitazione (3,4 punti in più) e nei servizi ricettivi e di ristorazione (3,0 punti in più).
“In questo particolare e preoccupante contesto – spiegano il presidente di Unioncamere Basilicata, Angelo Tortorelli, e l’assessore Regionale alle Attività Produttive, Marcello Pittella – sarà oltremodo necessario continuare a prestare la massima attenzione ai fattori di matrice locale, quelli da cui origina la variabilità territoriale dell’indice dei prezzi: l’efficienza delle catene logistiche, la fiscalità e i tributi locali, i corrispettivi dei servizi pubblici locali, il grado di penetrazione della grande distribuzione organizzata”.
L’indagine integrale è scaricabile dai siti www.bas.camcom.it e osservatorioprezzi.regione.basilicata.it

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