Il capogruppo di Lb-Fdi in una conferenza stampa illustra dati, parla dei contributi economici che la Regione eroga alla Università della Basilicata e degli obiettivi non raggiunti
“La Università della Basilicata deve essere un reale centro di produzione scientifica in grado di competere con i grandi poli culturali italiani, un vero laboratorio nel quale professori e studenti collaborino per far crescere culturalmente la città di Potenza e l’intera regione. Ad oggi tutto questo non è avvenuto”.<br /><br />Lo ha detto nel corso di una conferenza stampa il capogruppo di Lb-Fdi Gianni Rosa che, illustrando una serie di dati insieme ai suoi collaboratori, Canio Sinisi e Alessandro Galella, ha parlato dei contributi economici che la Regione ha assegnato, negli ultimi tre anni, dieci milioni all'anno, all’Università degli Studi della Basilicata “e del mancato raggiungimento degli obiettivi previsti per i quali sono stati erogati”.<br /><br />“In questi due anni – ha aggiunto Rosa - abbiamo avuto difficoltà a reperire i dati come commissione bilancio e controllo. Ci abbiamo provato per ben cinque volte in cinque riunioni. Soltanto ad ottobre del 2015 è arrivata una relazione del 2013 in cui si cominciano a fornire alcuni dati che risultano essere abbastanza standard”.<br /><br />“A fronte di questo contributo – ha detto Rosa – c’era l’impegno da parte dell’Università di crescere e diventare strategica nel contesto nazionale. I primi dati dimostrano che l’Ateneo lucano si attesta a livelli standard dove nulla è cambiato rispetto al passato. Alla fine questi dieci milioni sono serviti sostanzialmente per pagare gli stipendi ai professori. Nessun salto di qualità. L’ultima analisi del sole 24 ore sulle classifiche generali delle università pone l’Ateneo di Basilicata al 43° posto nel 2015 su 61 Atenei statali. Nel 2014 era al 41° posto. Quindi anche questi indici dimostrano come l’Università della Basilicata stia peggiorando e come queste risorse pubbliche siano diventate un mero passaggio di denaro per fare assistenza”.<br /><br />“La Regione Basilicata – ha detto – che aveva l’obbligo di controllare se gli obiettivi venivano raggiunti, non ha invece svolto il suo compito e nulla è stato fatto in termini di consolidamento e diversificazione dell’attuale offerta formativa sulle sedi di Potenza e Matera, per il consolidamento e sviluppo dei processi di internazionalizzazione e di cooperazione interuniversitaria, per il potenziamento della ricerca scientifica, per il miglioramento quali-quantitativo dei servizi e degli interventi a favore degli interventi. Nulla in tema di didattica, di qualità della ricerca scientifica e neanche per la migliore utilizzazione di tante strutture presenti nella Città di Potenza che versano in uno stato di abbandono. La nostra università non attrae e gli studenti lucani continuano ad andare in altre regioni per studiare” .<br /><br />“Una università efficiente – ha concluso Rosa – può significare tanto per la Basilicata e per la città di Potenza. Siamo favorevoli al fatto che la Regione finanzi l’Ateneo ma esso deve essere rilanciato in termini di crescita e perché decolli è necessario che per i prossimi tre anni si faccia qualcosa di serio puntando realmente sulla qualità”.<br /><br />L.C.<br />