Il presidente del gruppo Fi lo ha sottolineato in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico. “Tra le priorità l’ampliamento dell’offerta formativa e la previsione di programmi didattici in lingua inglese”
“Occorre rilanciare il ruolo e l’azione dell’ateneo lucano, rendendo l’insediamento universitario coerente con le vocazioni economiche del territorio e favorendo il dialogo dello stesso con i settori produttivi dotati di maggiore capacità espansiva”. A sostenerlo il presidente del gruppo consiliare Forza Italia, Michele Napoli, il quale in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2015/2016 ha sottolineato come “il tema della valorizzazione del capitale umano attraverso validi processi di istruzione e formazione, rappresenti l’elemento decisivo per invertire le tendenze al sottosviluppo di qualsiasi contesto territoriale, particolarmente di quello lucano”.<br /><br />“E’ innegabile – ha proseguito Napoli – che il nostro ateneo deve recuperare terreno, come confermano i dati del Miur relativi al calo delle immatricolazioni totali per regione di residenza, considerato che in Basilicata il calo tra l’anno accademico 2007/2008 e quello 2013/2014 è stato del 21,9% rispetto ad un calo medio nazionale del 13,2%”. “Ancora più preoccupanti i dati relativi alla percentuale delle immatricolazioni in uscita, cioè fuori regione rispetto al totale delle immatricolazioni atteso che – ha sottolineato Napoli – il 73,5% dei ragazzi lucani che intraprende un percorso di studi universitari si immatricola in atenei che si trovano fuori regione rispetto ad un dato medio italiano del 21,4%”. A sostenerlo è la Fondazione Res nel suo ultimo rapporto circa la condizione degli atenei del paese. “Se il problema, come evidenziato in maniera eloquente da questi numeri, è la scarsa attrattività della nostra università – ha precisato Napoli – occorre immediatamente invertire tale tendenza, ampliare l’offerta formativa attraverso l’istituzione di nuovi corsi di laurea, prevedere che i programmi didattici siano svolti in lingua inglese, al fine di offrire agli studenti competenze che agevolino il loro inserimento nel mondo del lavoro, e spingere l’Unibas ad intercettare canali di finanziamento alternativi a quelli di matrice pubblica. La strada è in salita, ma possiamo e dobbiamo farcela”.<br /><br />“Dalla condizione dell’università – ha concluso il capogruppo di Forza Italia – discende il futuro di un territorio, ovvero la capacità di alimentare la sua competitività attraverso il rafforzamento della ricerca scientifica e tecnologica, la formazione della sua classe dirigente, la trasformazione dell’economia locale e la spinta a quella mobilità sociale, vero antidoto delle disuguaglianze.<br /><br />