“È davvero lontana purtroppo la fotografia al 31 marzo 2016 o ancora di più la fotografia relativa al secondo stop del centro oli di Viggiano per quanto riguarda i livelli occupazionali del Cova”. E’ quanto si legge in un comunicato stampa a firma della segreteria regionale della Uilm.
“Purtroppo oggi – si legge nella nota – registriamo ancora, a causa della riduzione delle attività o meglio di commesse, il possibile licenziamento di 11 unità presso la Tecnoindustrie, azienda dell’indotto ENI, che da tempo vive una situazione industriale complessa caratterizzata dall’uso degli ammortizzatori sociali che si sono resi necessari per fronteggiare la crisi aziendale ed evitare i licenziamenti.
Non è possibile che lavoratori di alta professionalità debbano pagare lo scotto di un sistema industriale caratterizzato sempre più da commesse a ribasso, da lavori a chiamata, da un fabbisogno ordinario difficilmente rispettato e da scelte aziendali condizionate e “obbligate”, in alcuni casi, a concorrere anche, per poter vincere, sul regime contrattuale da applicare.
La UILM di Basilicata chiede un in contro urgente ad Eni affinché si possa trovare una soluzione che possa evitare i licenziamenti collettivi avviati da Tecnoindustrie, perché riteniamo che si possano scongiurare e soprattutto perchè ciò sarebbe un segnale al tessuto sociale della Val D’agri”.
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