Uil su incidenza a Pz rette scuola infanzia su reddito famiglie

Nell’anno scolastico 2015-2016, le mamme e i papà lucani pagheranno mediamente 352 euro mensili (3.523 euro annui) per pagare le rette degli asili nido e delle mense scolastiche nelle scuole materne o elementari, con un’incidenza del 9,8% sul reddito disponibile. E’ quanto emerge da un’analisi del Servizio Politiche Territoriali della Uil sui costi della scuola per l’infanzia, nelle 21 città capoluogo di regione, per l’anno scolastico 2015-2016. L’indagine ha preso a campione una famiglia con circa 40 mila euro di stipendio annuo, con una casa di proprietà, pari a un reddito ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) di 17.812 euro, composta da due lavoratori dipendenti, con due figli a carico. In dettaglio a Potenza la rette mensile per asilo nido è di 262 euro, per la mensa scolastica di 90 euro (per un totale di 352 euro al mese). Complessivamente sono 5 gli asili nido in funzione nel capoluogo per 184 posti a fronte di un’utenza potenziale (bimbi residenti tra 0 e 3 anni) pari a 2.028 e quindi co un rapporto numero posti asili nido su popolazione di riferimento di 9,1. Il dato positivo – secondo lo studio della Uil – è il risparmio per le famiglie potentine rispetto al 2012-2013 di 42 euro di retta mensile asilo nido e di 24 euro di retta mensile per la mensa. Per la Uil tuttavia il costo delle rette resta alto rapportato al reddito familiare e s riesce a far fronte perché entrambi i coniugi lavorano. Senza considerare che la non sufficiente diffusione della rete dei servizi per l’infanzia, nell’intero Mezzogiorno, ha delle pesanti ripercussioni dirette e indirette anche sull’occupazione in generale e, in particolare, di quella femminile. C’è bisogno quindi – sostiene la Uil – di una maggiore diffusione dei servizi per l’infanzia in tutto il territorio nazionale ad iniziare dal Sud, utilizzando anche le risorse della programmazione dei fondi europei 2014-2020 destinati all’inclusione e infrastrutturazione sociale che valgono per tutto il periodo 8,1 miliardi di euro. Oltre che, naturalmente, ad un forte contenimento delle rette e delle tariffe locali in quanto non vorremmo che, con l’abolizione della TASI, quest’anno i Comuni decidano di procedere con aumenti delle tariffe locali non soggette, al contrario delle Addizionali comunali, al blocco degli aumenti delle imposte locali stabilito dalla Legge di Stabilità. La Uil infine rilancia il programma dei voucher a favore delle famiglie a basso reddito che non possono permettersi di mandare i figli al nido e che sopperiscono al problema dell’assistenza dei piccoli grazie ai nonni.

BAS 05

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