“In occasione dell’8 marzo il coordinamento Pari Opportunità della UIL di Basilicata propone una riflessione, già suscitata nell’iniziativa promossa qualche giorno fa “non mimose ma lavoro” , circa la necessità di focalizzare l’attenzione sulla partecipazione attiva della donna al mondo del lavoro e che le politiche di genere vengano ripensate, non in un’ottica contorta che guarda alle donne solo come soggetti che vanno protetti e tutelati, ma piuttosto in un’ottica che individui e valorizzi le diversità uomo donna e le metta in campo per riorganizzare il lavoro in modo più produttivo”.
“La realtà lavorativa della donna, oggi – afferma Anna Carritiello Segreteria Regionale UIL Basilicata – è ancora troppo distante da una concreta integrazione e parità di condizione socio-economica, questo lo confermano i sempre scoraggianti dati Istat che evidenziano un tasso occupazionale femminile di gran lunga inferiore a quello maschile. Permane forte, infatti, la differenziazione sul piano economico e maggiore disparità occupazionale, aggravata dalle difficoltà legate alla cura dei figli e della famiglia anche a causa dei servizi pubblici che le politiche di austerità continuano a tagliare, e che portano molte donne a dover scegliere se lavorare o essere madri. Problema grave, questo, perché la mancanza di lavoro per le donne italiane si traduce in aumento della povertà, non partecipazione alla vita attiva del Paese, e, per quante una occupazione ce l’hanno, sempre più spesso in discriminazioni sul luogo di lavoro.Il Coordinamento PO UIL di Basilicata si pone come obiettivo l’analisi e la riflessione attiva circa gli scenari presenti nella nostra Regione in termini di occupazione di genere confidando che all’interno del progetto “Basilicata 2020” (presentato dalle confederazioni sindacali CGIL, CISL e UIL) si trovi l’occasione per il varo di piattaforme sociali territoriali che pongano l’accento sulle “questioni di genere”.Un dato interessante, che apre uno spiraglio di luce è la norma definita in questi giorni sull’equilibrio della rappresentanza tra donne e uomini nei consigli regionali. Il 40% saranno donne. Una democrazia, per essere tale, deve consentire a tutti di scegliere tra i due generi i propri rappresentanti! Secondo i dati della Camera dei Deputati, sino ad oggi la presenza femminile è del 34% alla Camera e del 29,2% al Senato, mentre nei Consigli regionali le donne sono sottorappresentate (in Consiglio Regionale di Basilicata quote rosa ZERO). Questa norma porterà equilibrio, equità e (probabilmente) concretezza alle politiche di pari opportunità. Il Nostro intento è quello di promuovere, sensibilizzare il mondo del lavoro e la classe politica affinché si abbattano gli stereotipi di genere e la partecipazione sostanziosa della donna al mercato del lavoro diventi una risorsa chiave per la crescita e la rinascita del benessere collettivo sia della nostra Regione, che a livello Nazionale”.
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