Uil e Uil Fpl su riordino sistema sanitario regionale

“L’accelerata data dal Governo regionale al riordino del sistema sanitario regionale rappresenta una prima tappa di un lungo percorso finalizzato ad efficientare la sanità lucana che presenta diverse criticità. Al momento, infatti, le norme nazionali ed europee in materia di personale, di tetti di spesa e di standard qualitativi e tecnologici impongono scelte strutturali che tuttavia non devono mortificare i territori ed abbassare il livello delle prestazioni sanitarie”. E’ quanto sostengono, in una nota, la Uil  e la Uil Fpl, dichiarandosi “non appassionate agli assetti istituzionali e delle singole aziende ma, piuttosto, ai contenuti”.
“In particolare – evidenziano i sindacati – gli ospedali sede di Psa devono diventare ospedali di base rafforzati, coordinandoli con i Dea. In questi presidi è necessario allocare gli interventi di media complessità e di media assistenza, legati anche al bacino di riferimento, riorganizzandoli per complessità crescenti nella rete dei servizi regionali per acuti. Essenziale per la salvaguardia delle specialità operatorie e per le acuzie è la permanenza in questi presidi della funzione di anestesia e rianimazione”.
“Da questo punto di vista – aggiungono  la Uil  e la Uil Fpl  – la previsione di un aggiornamento del Piano sanitario regionale, inserita all’interno della legge, da approvare  entro la fine del 2017, rappresenta  uno  strumento positivo per armonizzare il riordino che partirà con il prossimo anno, con le più profonde esigenze di modernizzazione, razionalizzazione e riorganizzazione del sistema nell’interesse esclusivo della centralità dei bisogni dei cittadini. Inoltre, per quanto riguarda l’Ospedale di Pescopagano, la Uil Fpl, apprezza molto l’emendamento approvato per far si che il presidio resti all’interno del polo ospedaliero San Carlo di Potenza (il disegno di legge originario della Giunta prevedeva che l’Asp ne assumesse la titolarità). Infine, per i presidi ospedalieri della provincia di Matera, il Dea di I livello “Ospedale Madonna delle Grazie” di Matera e il “Giovanni Paolo II” di Policoro, sede di Psa, diventano un’unica articolazione ospedaliera per acuti. Per la Uil, infatti, mantenere le attività programmabili e specializzazione d’elezione nei presidi di confine permetterà di attrarre mobilità sanitaria attiva dei territori limitrofi.  Pur comprendendo la necessità di arrivare all’equilibrio finanziario delle strutture sanitarie, la UIL ritiene che per raggiungere un buon  risultato non bastano  aggiustamenti, ma occorre avere  anche una visione di insieme basata su un processo di integrazione dei servizi socio-sanitari che puntino sull’innovazione, l’eccellenza e l’efficientamento. Questo dibattito dovrà  proseguire dopo l'approvazione degli assetti generali  e pertanto si proceda  subito a porre sotto osservazione i servizi, i reparti e i singoli ospedali creando un’offerta specializzata, appropriata e di qualità rispettando i bacini d’utenza, dando impulso ai servizi territoriali per spostare il baricentro assistenziale dall’ospedale al territorio. In questo momento sarà  fondamentale potenziare una solida rete di emergenza-urgenza, investendo in mezzi, risorse umane, professionali e tecnologiche del 118 e  costruendo la rete emergenziale sul territorio a partire dai medici di famiglia per finire al rilancio dei Dea del S. Carlo e il Madonna delle Grazie di Matera.Oltre al rafforzamento delle altre funzioni previste ed insediate in questi ospedali di alta specialità si valorizzi il ruolo di riferimento per le alte specialità e per le reti cliniche dei servizi ospedalieri. La  Uil  e la Uil Fpl, infine, ritengono fondamentale puntare sull’Ircss Crob di Rionero che come centro oncologico e di ricerca di eccellenza dovrà  interagire con il reparto oncologico dell’ Azienda Ospedaliera San Carlo”.

bas 02

    Condividi l'articolo su: