“Alcune vertenze di grandi imprese (Ghizzoni, Ferrosud, Datacontact, indotto Fiat e petrolio, agro-alimentare, su tutte) che incalzano da settimane messe insieme ai dati Istat che registrano anche per i primi mesi del 2012 difficoltà di produzione e di conseguenza di lavoro rappresentano un’ulteriore miscela esplosiva della emergenza di un sistema produttivo lucano in gran parte bloccato, che scarica sul mondo del lavoro e sui lavoratori le conseguenze della crisi profonda che lo attraversa”. E’ il commento del segretario generale della Uil lucana Carmine Vaccaro sottolineando che “secondo i dati Istat l'incidenza delle ore di cassa integrazione guadagni utilizzate è pari a 35,5 ore ogni mille ore lavorate, con un aumento rispetto a marzo 2011 di 6,9 ore ogni mille, mentre a marzo la retribuzione lorda per ora lavorata (al netto della stagionalità) registra una diminuzione dello 0,6% rispetto al mese precedente".
"Anche il ricorso agli ammortizzatori sociali – continua il segretario UIL – non tende a diminuire e, come riportato dal rapporto annuale dell’Inps, continua a pesare in maniera consistente sul bilancio dell’Ente per una somma di poco superiore ai 19 miliardi di euro. Il ricorso agli strumenti di sostegno al reddito continua ad essere l’unico mezzo di contrasto all’impatto sociale della crisi, mentre il tasso di crescita della nostra economia è ancora del tutto insufficiente ad imprimere lo slancio necessario per una inversione di tendenza che permetta al nostro sistema produttivo di uscire dalla stagnazione".
Per Vaccaro "è necessario che si gettino le basi per creare nuova occupazione a partire da un vero piano di accelerazione della spesa per la realizzazione di opere che favoriscano la crescita e generino nuove economie, facendo crescere il reddito di tutti quei lavoratori che, in questi lunghi anni di crisi, si sono pericolosamente avvicinati alla fascia di povertà. Per la nostra regione dove si evidenzia una specifica “questione grande impresa”, che per effetto dei grandi numeri dei dipendenti ha aspetti più preoccupanti – conclude Vaccaro – è un nuovo campanello d’allarme che deve trovare risposte in adeguate politiche industriali sia per le piccole che per le grandi imprese, mentre la denuncia del delegato di Confindustria per il Mezzogiorno Alessandro Laterza sulle “briciole” al Sud del credito di imposta, conferma la necessità di andare oltre gli incentivi occupazione per i quali oggi è atteso il decreto del Governo Monti”.