A febbraio la cassa integrazione in deroga ha ripreso a correre anche in Basilicata (197.267 ore erogate, di cui 169.960 in provincia di Potenza e 27.037 in quella di Matera) facendo registrare un incremento del 156,2 per cento rispetto a gennaio.
Lo sottolinea in una nota la Uil nel 38esimo rapporto sulla cassa integrazione guadagni, evidenziando che si registra, invece, un calo complessivo del 7,7 per cento delle ore di cig, grazie sottratto alla sensibile riduzione di ore di cig straordinaria. Una tendenza comunque in linea con quella nazionale che in Basilicata coinvolge 1.160 operai (707 in più in un mese) su un totale di 6448 operai che percepiscono la cig. Nel raffronto febbraio 2011-febbraio 2012 l’incremento della cig in deroga, che sostiene in gran parte le piccole e medie imprese nelle fasi di difficoltà, vale a dire la gran parte di quelle regionali, schizza a più 226,4 per cento (a febbraio 2011 le ore erogate erano 60.435) con 804 operai in più.
“Non c'è settore produttivo che si salvi e ciò – commenta il segretario regionale Uil Carmine Vaccaro – segnala che la febbre sale e che la cura non può essere affidata ad un strumento seppur efficace, come la cassa integrazione. Anche se occorre aspettare il dato delle ore effettivamente utilizzate, il cosiddetto tiraggio, i numeri di febbraio sulla richiesta delle ore di deroga sono allarmanti e, se confermato nei prossimi mesi questo trend, a fine anno, il costo di questo emergenziale strumento sarà, a livello nazionale, di 2,1 miliardi di euro, in aumento del 33,8 per cento rispetto al 2011 quando la spesa si è attestata a 1,6 miliardi di euro”.
E se per quest'anno le risorse a disposizione – spiega la Uil – provenienti dalla fiscalità generale (7,5 miliardi di euro per il periodo 2009-2012), sembrano essere sufficienti a garantire la copertura finanziaria in tutte le Regioni – dal momento che ad oggi sono stati spesi 3,8 miliardi di euro – altrettanto non si può dire a partire dal prossimo anno, quando scadrà l'accordo Governo-Regioni. Le priorità – rileva la Uil – dovranno incentrarsi sia sulla proroga di questo ammortizzatore sia, soprattutto, nel risolvere la questione che riguarda decine di migliaia di lavoratori ‘anziani ma non troppo’ coinvolti in crisi aziendali, assicurando loro l'accesso alla pensione o un adeguato reddito fino al raggiungimento dell'età pensionabile”.
As-Bas