Tutela sanitaria attività sportive, Napoli: migliorare legge

Il consigliere del Pdl: “se la pratica sportiva deve essere intesa come attività preventiva a tutela della salute pubblica, tocca alle istituzioni creare le condizioni affinché sia praticata nei canoni della correttezza e della massima sicurezza”

“È del sedici aprile scorso la circolare esplicativa sulla tutela sanitaria delle attività sportive. L’argomento è di quelli importanti. Necessitava di chiarimenti utili per migliorare una legge che va ottimizzata in alcune sue articolazioni”. E’ quanto sostenuto dal consigliere regionale del Pdl, Michele Napoli sottolineando che “le ultime tragiche vicende impongono una riflessione sulla tipologia degli accertamenti a cui sottoporre gli atleti, sulle dotazioni strumentali presso le strutture sportive e sui tempi di espletamento delle visite mediche. E se la pratica sportiva deve essere intesa come attività preventiva a tutela della salute pubblica, tocca alle istituzioni creare le condizioni affinché essa sia praticata nei canoni della correttezza e della massima sicurezza”.

“Ecco perché – aggiunge l’esponente del Pdl – pensiamo sia necessario modificare alcuni aspetti della legge regionale n. 59 del 2 dicembre che regolamenta la materia. Crediamo sia imprescindibile dotarsi di un sistema di controllo attraverso il quale gli atleti possano sottoporsi a visita medica senza incappare in lunghe liste di attesa. Sarebbe opportuno dotare ciascuno di essi di un tesserino specifico sul quale indicare l’attività svolta, gli esami ai quali sottoporsi e la data in cui presentarsi per il rinnovo del certificato medico. Altro aspetto fondamentale da non trascurare è quello dell’ampliamento delle esenzioni in caso di necessari ulteriori controlli specialistici. Oggi è gratuita la sola visita per il rilascio del certificato di idoneità all’attività sportiva agonistica per i residenti in regione. Nel caso in cui il medico della medicina dello sport, per rilasciare il certificato, avesse bisogno di ulteriori accertamenti, questi ultimi sono a carico del paziente. È indispensabile che questo ostacolo venga superato. Tutto ricade nella logica di un iter unico finalizzato ad ottenere una certificazione”.

“Poi – afferma ancora Napoli – vi è il capitolo sicurezza. Su questo argomento si dovrebbe intervenire con fondi regionali per la dotazioni di apparecchiature nei vari presidi locali e presso le strutture sportive principali, in modo da garantire mezzi adeguati agli operatori del primo soccorso. Sono questi – conclude – i cardini di un approfondito studio attraverso il quale potrebbe giungersi ad una proposta di modifica della legge vigente da sottoporsi al Consiglio regionale per la ratifica al fine di dotare il nostro territorio di uno strumento all’avanguardia su un tema di assoluta attualità”.

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