Tursi ha ricordato Albino Pierro, a distanza di 20 anni dalla sua scomparsa avvenuta a Roma la mattina del 23 marzo del 1995, con una manifestazione sobria promossa dal Centro studi “A. Pierro” presieduto da Franco Ottomano, dall’omonimo Parco letterario, dall’Amministrazione comunale e dalla Parrocchia Cattedrale.
Una visita al cimitero dove Don Albino riposa nella tomba di famiglia per deporre un cuscino di fiori alla quale ha fatto seguito la celebrazione della S. Messa in suffragio nella centrale Cattedrale Maria SS. Annunziata officiata dal vescovo Don Francesco Nolè e da Don Battista Di Santo. Il vescovo non ha mancato di sottolineare, brevemente, la profonda religiosità presente nella produzione poetica di Pierro, espressione di un altrettanto profondo sentire.
È seguito il “momento del ricordo” nella Sala conferenze “Benedetto XVI”, coordinato da Rocco Brancati, che ha proposto materiali video ripresi dal proprio archivio con le successive testimonianze del sindaco di Tursi Giuseppe Labriola, dei prof. Franco Vitelli e Giorgio Delia, di Luigi De Lorenzo, vice-presidente del Parco letterario “A. Pierro” e di Antonio Colaiacovo presidente del Parco Letterario “Carlo Levi”.
Un racconto a più voci, da parte di chi ha conosciuto Pierro occupandosi di Lucania e di “poesia”, interloquendo e stabilendo rapporti umani durevoli, oltre ad altre varie testimonianze come quella di Mario Bruno (in video) al quale Pierro, nei suoi non frequenti viaggi a Tursi chiedeva sulle tante parole dialettali del suo borgo, cercando di entrare in possesso di quelle non conosciute e destinate, probabilmente, a dissolversi nella quotidianità della modernizzazione, perdendo molto di quella che era “la parlata frisca”.
Tra gli altri interventi quello di Mario Mormando che ha parlato della sua infanzia legata ad una poesia di Pierro (U mamone) e Antonio Rondinelli che ha ricordato il suo incontro da bambino con Don Albino nonché la proiezione di un video-clip dell’artista Antonio Labate, che ha musicato ‘A Ravaténe.
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