Turismo, primato incidenza imprese artigiane al Sud

I flussi turistici destinati al “picco di Ferragosto” sono di grande rilevanza anche per le imprese artigiane con la domanda di beni e servizi generata da persone in vacanza che è potenzialmente intercettabile dal 15,8% dell’artigianato: secondo gli ultimi dati disponibili al secondo trimestre del 2016 sono 212.964 le imprese artigiane operanti in attività economica a vocazione turistica. Per quanto riguarda invece l’incidenza che l’artigianato nei settori a vocazione turistica ha sul totale dell’artigianato regionale troviamo ai primi posti due regioni del Mezzogiorno, la Sicilia con il 21,8% e la Campania con il 21,3% seguite dalla Toscana con il 19,4%, Marche con il 19,3% Calabria con 19,1% e il Lazio con il 18,7%. Bene il piazzamento delle altre regioni del Sud come la Puglia con il 17,4% e la Basilicata con il 16,4%. Sono dati – commenta Rosa Gentile, vice presidente nazionale Confartigianato con delega al Mezzogiorno – che esprimono un “primato” delle imprese dell’artigianato che si occupano a vario titolo e con differenti funzioni servizi diretti ed indiretti al turista. Un primato che vede l’incidenza dell’artigianato per il turismo al Sud pari al 19,3% contro il Centro al 18,8%, il Nord-Est al 13,4% e il Nord-Ovest al 12,9%.
Gli ambiti settoriali dell’artigianato potenzialmente interessati dalla domanda turistica maggiormente rilevanti sono Abbigliamento e calzature con il 21,9%, seguito da Agroalimentare con il 18,7%, Trasporti con il 14,9%, Ristoranti e pizzerie con il 14,2%, Bar, caffè, pasticcerie con il 7,4%, Attività ricreative, culturali, intrattenimento con lo 0,7%. Particolarmente rilevanti anche le Altre attività manifatturiere e dei servizi con il 22,1% dell’artigianato a vocazione turistica, in cui sono comprese importanti attività dell’artigianato nella fotografia, cornici, gioielleria e bigiotteria, ceramica e vetro, lavorazione artistiche del marmo, del ferro, del rame e dei metalli, cure per animali domestici, centri benessere e palestre.
In particolare, alimentazione e turismo made in Sud – continua Gentile, ricordando il “Progetto Sud 2020” lanciato da Confartigianato a Matera e fondato principalmente su turismo e alimentare – hanno messo in moto la crescita di piccole aziende, tenuto conto che il Mezzogiorno è un ‘giacimento’ di specialità alimentari di qualità: appartengono infatti alle regioni meridionali 106 prodotti agroalimentari DOP e IGP, pari al 40,9% del totale nazionale di questa tipologia di produzioni. Le imprese artigiane del settore alimentare sono 36.394, pari al 40,2% del totale nazionale. In aumento anche il settore dell’agriturismo, con 3.709 aziende, pari al 17,7% del totale. Quanto al turismo, le imprese artigiane coinvolte sono 65.927, vale a dire il 30,6% del totale nazionale. Il Sud sta anche diventando un ‘laboratorio’ di nuove piccole imprese in settori trainanti: manifatturiero, alimentare, energie rinnovabili, Ict, turismo, smart city, trasporti, edilizia. In questi settori, l’artigianato nel Mezzogiorno conta 348.633 aziende, il 25,1% del totale delle imprese artigiane.
Per la vice presidente nazionale di Confartigianato “la programmazione della prossima stagione dei Fondi europei 2014-2020 è una occasione da non perdere per valorizzare il ‘tesoro’ imprenditoriale del Mezzogiorno. La seconda grande occasione per il turismo al Sud è Matera 2019 laboratorio per tutti i sistemi locali meridionali di turismo”.

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