I dati del report dell’Istat sulla spesa nel 2011 delle amministrazioni comunali per il turismo sono impietosi: in Basilicata è crollata, in un anno, tra il 22 e il 26% (media Sud meno 19% e nazionale meno 16,5%) ed il segno meno ha riguardato anche le spese per la cultura e i beni culturali (-14%). Pur non sottovalutando che l’andamento negativo è fortemente segnato dai tagli statali e dalla difficile situazione finanziaria dell’intero sistema delle autonomie locali causata dal Patto di Stabilità siamo di fronte ad una grave sottovalutazione delle potenzialità del turismo per l’intera economia locale.
Lo afferma il direttore del Centro Studi Turistici Thalia Piero Scutari che evidenzia come “la spesa dei Comuni lucani per il turismo si riduce a poche decine di euro pro-capite a differenza di 100-130 euro pro-capite di alcuni Comuni del centro-nord sino a rappresentare in media lo 0,8% del bilancio dei 131 Municipi lucani, con punte minime persino dello 0,3%. E quello che ci preoccupa – continua – è la proposta del Governo di disporre il passaggio totale delle competenze in materia di turismo dalla Presidenza del Consiglio al Ministero dei Beni Culturali. Mentre infatti è largamente condivisibile puntare sulla cultura come attrattore chiave del nostro Paese, la più complessa filiera produttiva dell’industria turistica italiana, già duramente colpita dalla crisi – conclude Scutari – non può rischiare di vedere derubricato a mero ufficio secondario di un dicastero l’ultimo elemento centrale di governance Paese".
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