Trivelle, Bradascio: emendamento primo importante risultato

Il consigliere del gruppo Pittella presidente: "Dare continuità alle manifestazioni popolari che si sono svolte nei mesi scorsi difendendo a denti stretti le prerogative della Regione in materia di programmazione dello sviluppo sul proprio territorio”.

<div> &ldquo;L&rsquo;iniziativa politica ed istituzionale per scongiurare la trivellazione selvaggia a poche miglia dalla costa metapontina e nel Golfo di Taranto, come nell&rsquo;Adriatico, ha prodotto un primo importante risultato che ci incoraggia a proseguire a sostegno della nostra visione di sviluppo eco-sostenibile&rdquo;. E&rsquo; il commento del consigliere regionale Luigi Bradascio (gruppo Pittella presidente) all&rsquo; emendamento del Governo Renzi alla legge di stabilit&agrave; per il ripristino del divieto delle 12 miglia dalla costa per le perforazioni petrolifere.</div><div> &nbsp;</div><div> Nel ricordare che sulla questione aveva presentato le dimissioni da presidente della quarta Commissione consiliare &quot;in segno di protesta contro la decisone del governo di autorizzare le perforazioni nello Jonio, dimissioni rientrate su sollecitazione del presidente Pittella dopo che la Giunta regionale ha dato mandato al proprio ufficio legale di produrre ricorso al Tar contro le autorizzazioni concesse alla societ&agrave; Shell&quot;, Bradascio sottolinea che &ldquo;&egrave; necessario come Consiglio e Giunta continuare il lavoro avviato in piena sintonia e soprattutto senza dividersi con atteggiamenti demagogici&quot;.&nbsp;</div><div> &nbsp;</div><div> &quot;La strada tracciata &ndash; aggiunge Bradascio &ndash; &egrave; quella referendaria sostenuta da dieci Consigli regionali tra i quali il Consiglio regionale della Basilicata che &egrave; stata determinante nel ripensamento del premier Renzi rispetto alla posizione iniziale. Dobbiamo continuare a mostrare un atteggiamento dialogante, rispettoso dei ruoli e delle competenze istituzionali, chiedendo che siano onorati contratti firmati in un passato remoto da un&rsquo;altra classe dirigente, dando continuit&agrave; alle manifestazioni popolari che si sono svolte nei mesi scorsi a Policoro e poi Termoli e difendendo a denti stretti le prerogative della Regione in materia di programmazione dello sviluppo sul proprio territorio&rdquo;.</div>

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