In una nota, la Flc-Cgil di Matera si “associa alla preoccupazione dei parlamentari, degli amministratori, delle associazioni e dei cittadini, determinata dal trasporto delle scorie nucleari dalla Trisaia di Rotondella all’aeroporto di Gioia del Colle, avvenuto la notte fra il 28 e il 29 luglio scorso, in totale assenza d’informazione dei cittadini, degli abitanti della zona e dei ricercatori e lavoratori del Centro Ricerca Enea di Rotondella”. Le rassicurazioni espresse dalla Sogin al tavolo della trasparenza, convocato dal Presidente della Giunta Regionale – ricorda Eustachio Nicoletti, segretario generale Flc Cgil Matera – non convincono perché altrimenti non sarebbe stato necessario organizzare il trasferimento furtivo e notturno, diversamente da quanto è accaduto recentemente con le scorie di Saluggia”.
Per Nicoletti, invece, occorre una “riconversione ed apertura al territorio” che “rappresentano le azioni possibili affinché il Centro abbia un futuro concreto e produttivo. Tali obiettivi andrebbero perseguiti attraverso un rilancio delle attività di ricerca verticale e orizzontale, mediante una stretta correlazione tra i vertici dell’Enea e del governo della Regione Basilicata; l’inversione del processo di spopolamento del centro che lo ha portato in poco più di cinque anni da quasi 300 a 140 unità; il blocco dei tagli orizzontali previsti dal precedente governo che in Enea ha determinato la riduzione dei servizi della ricerca e dei bilanci dei centri (tagli ai servizi di pulizia, di manutenzione, di trasporto collettivo e di vigilanza).
Solo in questo modo – dice la Cgil – il Centro Enea si caratterizzerebbe principalmente per la ricerca, contribuirebbe al potenziamento delle infrastrutture per lo sviluppo scientifico e tecnologico nel Mezzogiorno, getterebbe le basi per l’inserimento nel settore di giovani risorse e per la creazione di centri dimostrativi in diversi settori tematici”.
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