Il Garante regionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza, nel partecipare all'incontro, ha sottolineato che: “Viviamo in una società caratterizzata dalla frammentazione, dalla complessità e dalla prevalenza della dimensione individuale”
“Si è svolta stamattina presso l’Auditorium comunale della città di Tricarico (Matera) la ‘Giornata mondiale dei diritti dell'Infanzia e dell’Adolescenza’”. A riferirlo il Garante regionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza, Vincenzo Giuliano, il quale ha incontrato gli studenti degli istituti scolastici, i dirigenti, insegnanti e il direttore della Caritas diocesana. <br /><br />Il Garante ha evidenziato che “stiamo assistendo da un periodo di tempo ad una sorta di occultamento dell’educazione: si sottolinea la libertà dell’individuo di determinare autonomamente le proprie scelte, di rielaborare la propria identità, senza avere un’idea guida, una ordinarietà con cui confrontarsi”.<br /><br />“Viviamo in una società – ha proseguito – caratterizzata dalla frammentazione, dalla complessità e dalla prevalenza della dimensione individuale. Il desiderio di autorealizzazione conta più del bene comune. E tutto questo non può non pesare sulle agenzie educative, famiglie-scuola, strutturalmente basate sulla ‘dimensione comunitaria’. Ecco il perché della scelta del tema di quest’anno: ‘L’educazione: una ricchezza per tutti’, un’educazione che deve concretizzarsi nel vissuto quotidiano di ciascuno perchè è impensabile che una persona possa svilupparsi senza comunità”.<br /><br />“L’educazione – ha detto Giuliano - non è un semplice prodotto sociale, ma il vero motore del cambiamento, l’investimento più saggio per il futuro. E la sfida, di questi tempi sta proprio nel portare ‘a piena attuazione’ le dichiarazioni di principio e le enunciazioni di diritto a favore dei bambini e degli adolescenti. Che questa sia una sfida immane per le scarsità delle risorse è comprensibile, ma che sia anche l’unica sfida da affrontare è situazione inevitabile ed è un compito irrinunciabile”.<br /><br />“In questa sfida – ha concluso – so di non essere solo a combattere, so di essere ‘capo-maglia’ di un tessuto diffuso di istituzioni pubbliche e di soggetti privati, che, facendosi sistema, diventano una forza d’urto di efficacia irresistibile nella soluzione dei problemi sociali”.<br />