Il capogruppo di “Io amo la Lucania” propone di riprendere lo “spirito di piazza” delle battaglie di Scanzano e Rapolla e chiede alla classe dirigente di alzare la voce
Sulla vicenda del tribunale di Melfi “occorre, avendo vissuto la battaglia di Scanzano (relativa al nucleare) e quella di Rapolla (relativa all’elettrodotto Matera -S.Sofia) degli anni scorsi, riprendere lo spirito della piazza. Far sentire l’alito dei cittadini. Che sono sempre più arrabbiati e meno indifferenti alle questioni del proprio territorio”. Lo sostiene, in un intervento inviato oggi alla stampa locale, il capogruppo di “Io amo la Lucania” in Consiglio regionale, Alfonso Ernesto Navazio.
“Anche allora – aggiunge l’esponente politico -, c’erano relazioni, interlocuzioni, fra seggi interpretativi, aggettivi ed avverbi che si sovrapponevano ad ogni nuovo incontro, passi felpati nei lunghi corridoi ministeriali, dichiarazioni di strappare tessere di partito, dichiarazioni (come oggi, per la verità) di non avere casacche di partito addosso! E tuttavia solo le due grandi mobilitazioni popolari hanno fatto cambiare idea al fortissimo governo di allora! Credo sia necessaria una iniziativa analoga. Non occorrono nuovi capipopolo beninteso, ma vogliamo la classe dirigente di Basilicata (essa per prima!) non si racchiuda nella difesa salottiera ma alzi la voce. Facendo capire ciò che, astrattamente, è sopprimibile ma che, concretamente, diventa insopprimibile”.