Trasporti, Perrino: “Comparto in triste stato”

Il consigliere regionale del M5s fa riferimento alle audizioni svoltesi in terza commissione con l’assessore Benedetto e con gli studenti Unibas e sottolinea che “c’è assoluto bisogno di maggiore efficienza e qualità”

&ldquo;L&rsquo;attenzione dell&rsquo;ultima seduta della III Commissione consiliare regionale &egrave; stata rivolta, tra le altre questioni, allo scottante tema dei trasporti con, in appendice, l&rsquo;audizione di una delegazione di studenti dell&rsquo;Universit&agrave; degli studi della Basilicata che ha illustrato il report finale del questionario sul gradimento dei servizi di trasporto pubblico. Gli studenti hanno prodotto un ottimo lavoro che torner&agrave; molto utile ai fini della programmazione e del miglioramento del trasporto pubblico&rdquo;.<br /><br />E&rsquo; quanto afferma il consigliere regionale del M5s Gianni Perrino che aggiunge: &ldquo;Visto il triste stato in cui versa il comparto&nbsp; in Basilicata, anche a causa dei ritardi nei trasferimenti delle risorse alle Province (si registra per il solo trasporto su gomma un ritardo che si traduce in oltre 48 milioni di mancati trasferimenti), il report non poteva che restituire una fotografia negativa: pi&ugrave; del 60 per cento degli studenti intervistati valuta il servizio di trasporto regionale con un giudizio estremamente negativo, circa il 20 per cento lo ritiene discreto e soltanto il 4,5 per cento &egrave; soddisfatto&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Dalle tabelle elaborate dagli studenti &ndash; continua – emerge poi un dato interessante relativo al polo universitario di Matera: quasi la met&agrave; del campione proviene da fuori regione. Un dato, questo, sul quale occorrer&agrave; riflettere attentamente per rendere l&rsquo;Unibas pi&ugrave; attrattiva nel prossimo futuro&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Sempre nella stessa seduta, l&rsquo;assessore Benedetto &ndash; dice Perrino – accompagnato dai vertici del dipartimento competente, ha illustrato la situazione in cui versa l&rsquo;intero comparto del trasporto regionale. Ormai siamo desolatamente abituati a convivere con le varie emergenze che lo attanagliano: come ad esempio la discutibile solidit&agrave; economica delle imprese del Cotrab e la vergognosa obsolescenza del parco autobus in uso. Pi&ugrave; volte &egrave; stata annunciata una svolta per i prossimi contratti di servizio che dovrebbero contenere criteri pi&ugrave; stringenti e vincolanti e, soprattutto, una maggiore attenzione verso l&rsquo;utenza e la qualit&agrave; del servizio. La strada sembra essere in salita, vista l&rsquo;approssimazione con cui &egrave; stato gestito il servizio negli anni: non &egrave; mai stata effettuata una riprogrammazione e, quindi, non sono state eliminate (sembrerebbe a causa della rigidit&agrave; dei contratti) tutte quelle tratte ormai considerate superflue, sostituendole con tratte per le quali la richiesta risulta di gran lunga superiore&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Si continua a erogare contributi pubblici &ndash; aggiunge – su tratte che, a detta dello stesso assessore, potrebbero non essere percorse regolarmente; insomma, uno sperpero continuo di soldi pubblici al quale &egrave; urgente mettere la parola fine.&nbsp; Si mettano finalmente a punto e si utilizzino al massimo le nuove tecnologie per mappare e quantificare la reale consistenza dei numeri (corse, tratte, chilometri percorsi, ecc.) delle ditte che effettuano il servizio di trasporto pubblico e di chi ne fruisce (passeggeri), attraverso georeferenziazione (gps) e bigliettazione elettronica. Gli studenti dell&rsquo;Unibas hanno lanciato un messaggio molto chiaro: c&rsquo;&egrave; assoluto bisogno di maggiore efficienza e qualit&agrave;&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Speriamo che questo messaggio &ndash; conclude Perrino – venga recepito correttamente dagli attuali decisori politici, ma anche da quelle aziende che sembrerebbero essere a loro agio nelle pieghe dell&rsquo;inefficienza, non avendo probabilmente svolto fino in fondo i servizi loro affidati in questi anni. Senza trasporti pubblici degni di questo nome, la Basilicata non va da nessuna parte o, al massimo, ci arriva quando ormai si &egrave; fatto irrimediabilmente tardi&rdquo;.<br /><br />L.C.<br />

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