Total. Cgil, Cisl e Uil: servono impegni e non parole

“Le dichiarazioni della Total sono ad oggi solo auspici e buone intenzioni. Quelle che servono sono garanzie ed impegni esigibili, che devono essere definiti attraverso la sottoscrizione di un vero e proprio accordo con le istituzioni e le parti sociali, come per il contratto di settore della Val D’Agri, a partire dall'occupazione locale (di cui ribadiamo una parte va ricercata, anche con sostegno formativo pubblico, negli attuali lavoratori in mobilità), da un sistema di appalti e sub appalti che non viva di gare al massimo ribasso (che vuol dire lavoro povero, mal pagato e a rischio incidenti), da un sistema di regole chiare e trasparenti che faccia della legalità il punto principale. Il tutto preceduto da un reale sistema di prevenzione e monitoraggio ambientale, di pronto intervento, di reale sicurezza per lavoratori e cittadini che deve vedere l'Arpab, i comuni, le forze sociali ed il pubblico agenti unici di controllo”. Così dichiarano in una nota Alessandro Genovesi, Nino Falotico e Carmine Vaccaro, Segretari Generali di CGIL, CISL e UIL Basilicata.

“Per queste ragioni come CGIL, CISL e UIL Basilicata non possiamo quindi tollerare l'indisponibilità della Total e dei suoi general contractor che rifuggono da un confronto a tutto campo non solo con le organizzazioni sindacali, ma anche con le associazioni delle imprese locali e con la stessa Regione. Il tutto in un contesto – a nostro parere – di forte rischio anche di illegalità, come dimostra l'assenza, a lavori assegnati e per alcune imprese edili avviati, di qualsivoglia protocollo di legalità, come previsto dalle norme vigenti. Anche per questo motivo, come CGIL, CISL e UIL chiederemo nelle prossime ore un incontro urgente al Prefetto al fine di verificare innanzi tutto lo stato dei protocolli di legalità”.

BAS 05

    Condividi l'articolo su: