“I dati Istat sulla povertà confermano un trend preoccupante, sia in riferimento alla povertà assoluta che a quella relativa. Oltre alle famiglie numerose, sentono il peso delle criticità crescenti i giovani nella fascia di età tra i 18 e i 34 anni, e le persone tra i 35 e i 64 anni. Il disagio sociale coinvolge, sempre più, le persone anziane e i pensionati”. E’ quanto sottolinea Vincenzo Tortorelli, segretario regionale della Uil Pensionati che aggiunge: “i dati Istat ribadiscono poi che le pensioni delle donne continuano ad essere più basse di quelle degli uomini. Si deve intervenire sulle politiche attive del lavoro, incentivando l’occupazione femminile, contrastando il gap nelle retribuzioni maschili e femminili, sviluppando politiche di conciliazione vita e lavoro per uomini e donne, rafforzando la contribuzione figurativa per il lavoro di cura di bambini e anziani”.
Nel sottolineare che “come dimostrano le 8mila domande per l’Avviso del Reddito Minimo di inserimento, sono migliaia i lucani costretti a vivere con pensioni insufficienti e inadeguate ad assicurare una vita dignitosa” Tortorelli sostiene che “dal tavolo di confronto avviato con il Governo devono venire fuori soluzioni in grado di risolvere tale situazione e di dare risposte concrete sia ai pensionati in essere, garantendo loro pensioni adeguate, sia ai pensionati futuri che rischiano a loro volta una vecchiaia in povertà. È, dunque, urgente promuovere misure strutturali tese a sostenere politiche di inclusione sociale. Non è più il tempo di provvedimenti spot”.
La Uil Pensionati inoltre, di intesa con Spi-Cgil e Fnp-Cisl, sollecita da tempo tavoli specifici e tematici in Regione su questioni che riguardano le condizioni di vita e di salute delle persone anziane tenuto conto – evidenzia Tortorelli – da un lato che la popolazione anziana viene percepita come una fascia di popolazione in difficoltà economica, dall’altro, si riconosce che i pensionati sono un valido sostegno economico per le famiglie, una fonte di occupazione e un motore per l’economia.
Come Uil pensionati siamo convinti che per far fronte in modo positivo all’aumento della durata di vita e all’invecchiamento della popolazione sia necessario attuare un profondo cambiamento culturale e delle politiche economiche, previdenziali, fiscali, sanitarie e sociali del nostro Paese. Cambiamento non vuol dire ulteriori tagli al welfare ma rivalutazione del potere d’acquisto di pensionati e lavoratori; razionalizzazione della spesa pubblica; eliminazione degli sprechi e dei privilegi; investimenti per un invecchiamento attivo e per la promozione di sani stili di vita; potenziamento della prevenzione e della diagnosi precoce; potenziamento della medicina del territorio; sostegno all’innovazione e alla ricerca anche per quanto riguarda prodotti e servizi rivolti alle persone anziane; diverse politiche delle città e abitative che promuovano anche modalità diverse del vivere insieme e dell’abitare.
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