Tito-Brienza, Benedetto: tutelare lavoro Pmi lucane

“Sesto lotto Tito-Brienza: massima vigilanza su subappalti e manodopera”

&ldquo;Adesso che il progetto definitivo della &lsquo;Tito-Brienza&rsquo; sesto lotto &egrave; entrato nella fase di avvio dei lavori non consentiremo che subappalto e manodopera siano solo a vantaggio di imprese e lavoratori extraregionali&rdquo;.<br /><br />E&rsquo; quanto sostenuto dal consigliere regionale, Nicola Benedetto, che continua affermando: &ldquo;da notizie diffuse pare che la cosiddetta &lsquo;variante di Brienza&rsquo; appaltata nel giugno 2014 alla Itercantieri Vittadello per un importo di 64,3 milioni di euro con una previsione di circa tre anni e mezzo di esecuzione sia diventata oggetto di trattative con aziende del centro-nord, tagliando fuori le piccole e medie imprese lucane specializzate e quelle artigiane che guardano a questi lavori come un&rsquo;opportunit&agrave; rilevante tenuto conto della crisi del comparto costruzioni che si protrae gi&agrave; da anni&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Da assessore regionale alla Mobilit&agrave; &ndash; sottolinea Benedetto – ho lavorato ai tavoli di Roma dell&rsquo;Anas e dell&rsquo;Osservatorio Regionale Opere Pubbliche al Dipartimento per snellire le procedure burocratiche e contestualmente per garantire che almeno una parte dei lavori siano svolti da imprese della nostra regione con manodopera locale. Per questo insisto a non abbassare la guardia ma, anzi, ad accrescere attenzione e vigilanza perch&eacute; gli impegni assunti ai tavoli nazionali e regionali siano mantenuti nell&rsquo;interesse dell&rsquo;economia, dell&rsquo;imprenditoria e dei lavoratori lucani&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Non dimentichiamo &ndash; dice Benedetto – che la Regione impiega risorse proprie derivanti dalle royalties del petrolio in aggiunta a quelle Anas e Ministero Infrastrutture. Ragione in pi&ugrave; perch&eacute;, in vista di un incontro promosso sabato prossimo a Brienza da Api e sindaci del Melandro, il presidente Pittella intervenga. Stiamo parlando &ndash; conclude – di un&rsquo;infrastruttura che le comunit&agrave; interessate aspettano da decenni e che i sindacati dei lavoratori edili considerano una grande opportunit&agrave; di occupazione in un comparto che dal 2008 ad oggi registra una perdita di circa 5000 posti di lavoro nella nostra regione per il solo settore edilizio&rdquo;.<br />

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