Terremoto nel Pollino, mozione del Pdl

Nel documento, primo firmato il consigliere Pici, si sottolinea che “la Commissione Grandi Rischi in un recentissimo rapporto sostiene che negli ultimi sei mesi la distanza temporale tra uno sciame sismico e il successivo è andata diminuendo”

Il gruppo consiliare del Pdl ha presentato nella seduta odierna del Consiglio regionale, una mozione che impegna la Giunta regionale a “intraprendere ogni opportuna e necessaria iniziativa per alleviare le sofferenze ed i disagi delle popolazioni colpite dal sisma nell’area del Pollino ed avviare un confronto con il Governo nazionale e con il Dipartimento di Protezione Civile affinchè sia considerata l’opportunità di dichiarare lo stato di emergenza e per garantite misure di intervento e di sostegno alle popolazioni e agli enti locali interessati”. Inoltre, si impegna il Governo regionale a “prevedere la redazione di un piano di previsione e prevenzione della vulnerabilità sismica del patrimonio pubblico e privato dell’intera area e la realizzazione di un conseguente piano straordinario di interventi strutturali per la riduzione del rischio e la messa in sicurezza degli immobili a salvaguardia dell’incolumità pubblica”.

Nella premessa del documento si sottolinea che “nella notte di venerdì 26 ottobre 2012 è stata registrata una forte scossa di terremoto al confine fra la Calabria e la Basilicata tra le province di Cosenza e Potenza, il cui epicentro è stato individuato tra i comuni di Mormanno, Laino Castello, Laino Borgo e nel comune di Rotonda. Da oltre due anni quest’area è interessata da uno sciame sismico che finora ha fatto registrare oltre duemila scosse e nel biennio vi sono stati periodi di attività sismica frequente intervallati da periodi di relativa calma. La Commissione Grandi Rischi – continua il documento – in un recentissimo rapporto sostiene che negli ultimi sei mesi la distanza temporale tra uno sciame sismico e il successivo è andata diminuendo e la sismicità di fondo tra gli sciami è in aumento. Le scosse, sempre secondo la Commissione, avvengono in una delle macro-aree maggiormente sismiche d’Italia dove risultano strutture sismogenetiche capaci di rilevare terremoti di medie e di grandi dimensioni. Dalle analisi è risultato che le probabilità di un evento con magnitudo 5.5 sono aumentate di 100 volte e che il fenomeno desta allarme e preoccupazione nelle popolazioni interessate”.

“Le ricognizioni in atto nell’area del sisma – prosegue la mozione del Pdl – su fabbricati ed infrastrutture pubbliche e private hanno evidenziato situazioni di precarietà, le popolazioni continuano a trascorrere le notti all’interno di auto e ricoveri di fortuna e il maltempo, che da diverse ore sta interessando le zone colpite dal sisma, potrebbe provocare ulteriori gravi danni derivanti da frane e smottamenti ad un territorio dall’assetto idrogeologico precario”.

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