Per il consigliere regionale del Pd “educare alla diversità è un modo di fare apprendere ai ragazzi le cose che esistono nella realtà e di farle apprendere non in maniera distorta e deviata ma attraverso la giusta mediazione di docenti consapevoli”
“Ho votato contro la mozione di Pace perché ritengo la famiglia un nucleo fondamentale della nostra società la cui sacralità va difesa tenendo conto anche delle difficoltà educative che incontra”.<br /><br />Così il consigliere regionale del Pd, Vito Santarsiero commenta la approvazione della mozione sulla 'Teoria del Gender' e aggiunge “spesso le famiglie non sono attrezzate e si sentono isolate in presenza di situazioni di chiara discriminazione, ed in particolare sessuale, dei propri figli. Ecco perché in presenza di tali situazioni, che sono purtroppo una realtà nella nostra società, diventa fondamentale il ruolo della scuola chiamata a governare e mediare processi assolutamente non semplici attraverso un'azione educativa adeguata alle problematiche sociali”.<br /><br />“È così – continua – che si combatte il bullismo omofobo e si prevengono suicidi di adolescenti che si sentono marginalizzati per motivi legati al sesso o per altri motivi. Nella comunità potentina negli ultimi anni abbiamo avuto due drammatici casi di adolescenti che hanno deciso di togliersi la vita perché si sentivano incompresi e discriminati”.<br /><br />“Educare alla diversità – conclude Santarsiero – è un modo di fare apprendere ai ragazzi le cose che esistono nella realtà e di farle apprendere non in maniera distorta e deviata ma attraverso la giusta mediazione di docenti consapevoli. La scuola è palestra di vita, per cui farebbe un danno enorme se non prendesse in considerazione ciò che è la vita reale e non si occupasse di mediare i messaggi spesso negativi da cui i bambini e gli adolescenti vengono oggi bombardati, spesso inermi e incapaci di difendersi”.<br /><br />LC<br />