Per l’esponente del Psi “la ‘linea di credito’ delle Autonomie locali del Sud nei confronti del Governo Monti è attesa alla prova del nove con l'incontro del 17 gennaio”
"La convocazione per iniziativa del presidente del Consiglio Monti di un ‘tavolo Mezzogiorno’ è una buona notizia per iniziare il nuovo anno con l'auspicio di aver buttato, allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre scorso, esperienze negative di relazioni Governo-Regioni-Autonomie Locali del Sud e soprattutto politiche decisamente antimeridionaliste basate sul ripetuto furto dei fondi destinati allo sviluppo e all'occupazione nel Mezzogiorno". E' il commento di Rocco Vita, consigliere regionale, componente la segreteria nazionale e responsabile Consulta amministratori locali del Psi.
"Il Mezzogiorno del 2012 – aggiunge il dirigente socialista – ha due facce: quella che si allontana sempre di più dal Centro-Nord (come prevede la prima indagine dell’anno nuovo realizzata da Unioncamere-Prometeia) e quella con la ‘sagoma’ ben nitida, con le sue potenzialità e criticità come lo descrive il ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca. L'apprezzamento che giunge adesso dal Premier per l'attenzione dei mezzi di informazione allo sviluppo del Mezzogiorno, e in particolare l'affermazione che è un obiettivo al centro dell'agenda del Governo, a partire dall'intesa sottoscritta con le Regioni il 15 dicembre scorso a Palazzo Chigi – continua Vita – sono buoni segnali specie per avviare un confronto diretto e utile alla ripartenza del Sud".
"Una strategia efficace per la crescita – continua – richiede che si affrontino congiuntamente e radicalmente due questioni. La prima riguarda il funzionamento delle istituzioni locali e regionali, ma anche di quelle centrali; la seconda, avviare esperienze che limitino l'alternativa assistenziale e migliorino la qualità di servizi essenziali. Dunque, si tratta di abbandonare disegni e strategie in direzione di una generica industrializzazione magari sostenuta da consistenti incentivi anche di natura fiscale. Vi sono, invece, molte risorse locali sottoutilizzate: beni culturali e ambientali per il turismo; conoscenze scientifiche nelle università per lo sviluppo di attività innovative; progetti in agricoltura per produzioni specializzate a elevato valore. Insomma, ci sono opportunità che possono trarre vantaggio dalle nuove tendenze della domanda nell'ambito dei processi di globalizzazione. E la green economy resta la strada maestra per lo sviluppo e l’occupazione al Sud. Questa (riassumibile nel concetto di riconversione ecologica dell'economia) dovrebbe essere l'idea di sviluppo che la sinistra dovrebbe sostenere con maggiore convinzione.”
“In questo contesto – continua Vita – la proposta di un ‘fondo per lo sviluppo locale’ gestito dal centro in collaborazione con le Regioni, potrebbe incoraggiare il sistema delle Autonomie Locali nel suo complesso a produrre quei servizi collettivi legati alla valorizzazione più efficace delle risorse naturali e territoriali. In sintesi, la strategia del Governo poggia su cinque principi, ricavati dalla diagnosi degli errori del passato: concentrazione; orientamento delle azioni a risultati misurabili e misurati in termini di qualità della vita; apertura delle informazioni su tempi e risultati per dare una voce forte ai cittadini organizzati; più robusti presidi nazionali per indirizzare, monitorare, correggere; cooperazione rafforzata fra livelli di governo, dalla Commissione Europea, alle Regioni, alle Città. Il Ministro Barca sottolinea in proposito oltre la ‘riprogrammazione di 3,1 miliardi di euro concordata il 15 dicembre fra Governo e Regioni con il Piano di Azione Coesione’ e la ‘contemporanea e coerente decisione, assunta con l'articolo 3 delle 'Disposizioni urgenti' di dicembre, la necessità di introdurre una deroga al patto di stabilità interno nel caso di utilizzo del cofinanziamento nazionale dei fondi comunitari. La ‘linea di credito’ delle Autonomie locali del Sud nei confronti del Governo Monti – conclude Vita – è dunque attesa alla prova del nove rappresentata dall'incontro del 17 gennaio del ‘tavolo Mezzogiorno’".