“Sul petrolio rivedere il decreto Sblocca Italia”

Risoluzione del Consiglio regionale che impegna il presidente e la Giunta ad attivare “la tutela delle prerogative regionali previste dalla Costituzione italiana”. Se non ci saranno modifiche il testo sarà impugnato davanti alla Corte costituzionale

Il Consiglio regionale ha approvato oggi a maggioranza (15 voti favorevoli, quelli di Pp, Pd, Ri, Pdl-Fi, Gm, Psi, Sel, Lb-Fdi, 2 contrari, quelli di M5s. Al momento del voto il consigliere Mollica&ndash;Udc si &egrave; allontanato dall&rsquo;Aula) una risoluzione che impegna il Presidente e la Giunta regionale &ldquo;ad attivare a partire dalla Conferenza delle Regioni, dalla Conferenza Unificata e di concerto con le rappresentanze parlamentari lucane, ogni utile azione al fine di sostenere in sede di conversione del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133 la tutela delle prerogative regionali previste dalla Costituzione italiana e, in particolare, a chiedere: la modifica degli artt. 37 e 38 del decreto Sblocca Italia e la loro riscrittura in coerenza con le previsioni costituzionali vigenti; la modifica dell&rsquo;art. 36 del pi&ugrave; volte citato decreto Sblocca Italia, consentendo l&rsquo;utilizzo delle royalties maturate sulle estrazioni in atto al di fuori del patto di stabilit&agrave;, senza ulteriori condizioni, e per la loro destinazione per interventi di sviluppo dell&rsquo;occupazione e delle attivit&agrave; economiche, di sviluppo industriale e di miglioramento ambientale, nonch&eacute; per il finanziamento di strumenti della programmazione negoziata nelle aree in cui si svolgono le ricerche e le coltivazioni di idrocarburi&rdquo;. Con il documento si prevede inoltre &ldquo;di impugnare, qualora non vengano accolti i precedenti punti, per incostituzionalit&agrave; la legge di conversione del decreto Sblocca Italia nelle parti ritenute incostituzionali&rdquo;. L&rsquo;Assemblea chiede, inoltre, al Parlamento &ldquo;di fare proprie le istanze del Consiglio regionale&rdquo;.<br /><br />Il Movimento 5 stelle ha, poi, presentato una propria risoluzione che &egrave; stata respinta dall&rsquo;Aula.<br /><br />In apertura di seduta il presidente della Regione, <strong>Marcello Pittella</strong>,&nbsp; ha tenuto in Consiglio regionale una comunicazione in merito al decreto legge 12 settembre 2014, n. 133 , meglio conosciuto come &ldquo;Sblocca Italia&rdquo;, con il quale, tra l&rsquo;altro, si attribuisce alle attivit&agrave; di rigassificazione e trasporto del gas in Italia e in Europa e a quelle di prospezione, ricerca ed estrazione di idrocarburi e stoccaggio sotterraneo del gas, &ldquo;carattere di interesse strategico [&hellip;] di pubblica utilit&agrave;, urgenti e indifferibili&rdquo;. &ldquo;L&rsquo;auspicio &ndash; ha sottolineato Pittella &ndash; &egrave; che attraverso il pressing di Conferenza delle Regioni e&nbsp; parlamentari lucani il Governo, in sede di conversione del Decreto Legge, prenda in seria considerazione l&rsquo;opportunit&agrave; di estrapolare dal testo le parti che prefigurano preventivamente la riforma del Titolo V, riportando in capo alle Regioni compiti e funzioni che sono propri delle materie concorrenti con lo Stato. L&rsquo;alternativa, ove l&rsquo;azione concertata di Regione e parlamentari non producesse effetti sarebbe, gioco forza, sollevare l&rsquo;eccezione di incostituzionalit&agrave; dinanzi alla Suprema Corte&rdquo;.<br /><br />A questo riguardo <strong>Perrino</strong> (M5s) (contrario alla visione dello sviluppo basata sull&rsquo;utilizzo delle fonti fossili) ha chiesto che la Regione si pronunci chiaramente, impugnando, se non sar&agrave; modificato dal Parlamento, l&rsquo;art. 38 del decreto &ldquo;Sblocca Italia&rdquo;. Posizione condivisa dal consigliere <strong>Galante</strong> (Ri) che ha parlato di &ldquo;attentato alle prerogative delle Regioni&rdquo;, sostenendo allo stesso tempo che i lucani devono percepire i benefici&nbsp; delle estrazioni petrolifere, ed approvando quindi le proposte del presidente della Regione per lo sviluppo. <strong>Rosa</strong> (Lb-Fdi) ha parlato di &ldquo;accondiscendenza del presidente Pittella nei confronti di chi vuole fare della nostra terra un colabrodo&rdquo;, aggiungendo che &ldquo;se lo sblocca Italia non cambier&agrave; la Regione non conter&agrave; pi&ugrave; nulla&rdquo;. <strong>Giuzio</strong> (Pd) ha parlato &ldquo;della necessit&agrave; di modificare lo spirito del decreto sblocca Italia&rdquo;, anche se occorre considerare il difficile punto di partenza: &ldquo;tutto &egrave; migliorabile &ndash; ha aggiunto -, con il concorso di tutti per la difesa dei nostri legittimi interessi&rdquo;. <strong>Robortella</strong> (Pd) ha espresso pieno sostengo e fiducia sull&rsquo;operato del presidente Pittella, sostenendo che &ldquo;non serve uno sterile atteggiamento divisorio, ma una trattativa per riequilibrare l&rsquo;autonomia di governo del territorio ed ottenere risultati significativi in termini di sostenibilit&agrave; ambientale&rdquo;. <strong>Spada</strong> (Pd) ha invitato a non sottovalutare i risultati ottenuti su una questione, il petrolio, destinata a non esaurirsi con il dibattito di oggi, ed a concentrarsi, invece, sulle tematiche dello sviluppo e dell&rsquo;occupazione e della tutela della salute e dell&rsquo;ambiente.<br /><br />Facendo riferimento &ldquo;alla natura non tributaria delle royalties&rdquo;, l&rsquo;assessore all&rsquo;Ambiente <strong>Berlinguer</strong> ha sottolineato che la battaglia condotta dal presidente Pittella deve essere considerata meritoria e il dibattito di oggi ci pu&ograve; anche aiutare a comprendere come meglio utilizzare le risorse provenienti dalle royalties.<br /><br />&ldquo;Nessuno pu&ograve; dire stop alle estrazioni&rdquo;, ha esordito <strong>Romaniello</strong> (Sel), &ldquo;n&eacute; &ndash; ha aggiunto – si possono non osservare gli accordi sottoscritti. Rispetto a un tema tanto importante quale la riforma del Titolo V &egrave; necessario provare a costruire con gli altri Consigli regionali quell&rsquo;opinione comune tesa al mantenimento delle prerogative delle Regioni su ambiente, territorio e urbanistica&rdquo;. &ldquo;Bene ha fatto il presidente Pittella ad annunciare la volont&agrave; di ricorrere alla Corte costituzionale se l&rsquo;art. 38 del decreto sblocca Italia non sar&agrave; cambiato&rdquo;, ha detto <strong>Santarsiero</strong> (Pd), a parere del quale &ldquo;il memorandum &egrave; importantissimo perch&eacute; subordina l&rsquo;estrazione del petrolio alla tutela dell&rsquo;ambiente e allo sviluppo&rdquo;. &ldquo;Con il decreto sblocca Italia il governo ha mortificato la nostra regione&rdquo;, ha affermato <strong>Benedetto</strong> (Cd), aggiungendo che &ldquo;si ha l&rsquo;impressione che il governo regionale non abbia la giusta determinazione per ottenere dall&rsquo;Eni ci&ograve; che le spetta in base agli accordi&rdquo;. <strong>Pace</strong> (Gruppo Misto) ha detto che &ldquo;bisogna evitare di cadere nel provincialismo, considerando invece il tema del petrolio nel pi&ugrave; generale contesto delle politiche energetiche. Il petrolio ha valore strategico, ma deve essere estratto in sicurezza, potenziando&nbsp; i centri di monitoraggio ambientale. Serve l&rsquo;impegno unitario delle forze politiche per cambiare il decreto&rdquo;.<br /><br />Per <strong>Polese</strong> (Pd) &ldquo;senza la necessaria e intelligente provocazione istituzionale della norma approvata con la legge 17 (royalties fuori dal patto di stabilit&agrave;) non saremmo qui oggi a discutere dello sblocca Italia&rdquo;. &ldquo;Nessun raddoppio delle estrazioni &ndash; ha ribadito concordando con quanto ha detto il presidente Pittella nella relazione – oltre gli accordi gi&agrave; sottoscritti&rdquo;. <strong>Mollica</strong> (Udc) si &egrave; detto in linea di principio &ldquo;contrario al petrolio, che non ha portato reali benefici e sviluppo per questa terra&rdquo;. &ldquo;Occorre impugnare il decreto sblocca Italia &ndash; ha aggiunto – perch&eacute; non si pu&ograve; modificare surrettiziamente con una legge un principio costituzionale&rdquo;. <strong>Pietrantuono</strong> (Psi) ha sottolineato che &ldquo;occorre una via d&rsquo;uscita a un dibattito sul petrolio viziato dall&rsquo;emergenza. Occorre recuperare il dialogo e l&rsquo;intesa Regione &ndash; Stato, serve pi&ugrave; trasparenza, bisogna tutelare la salute e l&rsquo;ambiente. Condivido la battaglia del presidente Pittella sulle risorse del patto di stabilit&agrave;, occorre intervenire per riportare queste risorse ad un ruolo di compensazione effettiva&rdquo;. <strong>Napoli </strong>(Pdl-Fi) ha sostenuto che &ldquo;il prelievo fiscale sulle attivit&agrave; petrolifere supera il 60 per cento, e questo significa che fino ad oggi ci ha guadagnato quasi solo lo Stato, che ha tratto enormi vantaggi, diretti e indiretti, dal nostro territorio per questa attivit&agrave;. La Basilicata deve essere considerata dallo Stato come una risorsa e non come una problema, e invece continua ad accadere il contrario&rdquo;.<br /><strong><br />Cifarelli</strong> (Pd) ha affermato che occorre &ldquo;ridurre lo scarto fra le aspettative dei lucani sul petrolio in termini di sviluppo, occupazione e tutela ambientale e della salute e ci&ograve; che effettivamente abbiamo ottenuto fino ad oggi&rdquo;. &ldquo;I soldi del petrolio &ndash; ha aggiunto – sono serviti per compensare i minori trasferimenti dello Stato, per questo abbiamo giustamente approvato la legge sblocca patto. Le relazioni fra Stato e Regioni devono continuare ad essere improntate ai principi di lealt&agrave;, sussidiariet&agrave; e reciprocit&agrave;. La Basilicata non si &egrave; mai sottratta dal dare il proprio contributo, ma non si possono accettare prevaricazioni da parte di nessuno&rdquo;.<br /><br />Sono intervenuti nel dibattito i consiglieri Perrino (M5s), Galante (Ri), Rosa&nbsp; (LB-Fdi), Mollica (Udc), Giuzio, Robortella, Spada, Santarsiero, Polese, Cifarelli (Pd), Romaniello (Sel), Pietrantuono (Psi), Napoli (Pdl-Fi), Pace (Gruppo Misto), Benedetto (Cd),&nbsp; e l&rsquo;assessore Berlinguer.<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />

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