Modificato l’art.32 della L.R. n.18/2013. Prevista la possibilità per gli enti di avvalersi oltre che della Suarb anche di un altro soggetto aggregatore o altra centrale di committenza qualificata per gli affidamenti di servizi e forniture
Via libera dalla prima Commissione consiliare, presieduta da Pasquale Cariello (Lega), alla proposta di legge, di iniziativa dei consiglieri di Forza Italia Acito, Bellettieri e Piro, che detta modifiche all’art.32 (Stazione unica appaltante regionale della Basilicata) della L.R. 8/8/2013 n.18 (Assestamento del Bilancio di Previsione per l’Esercizio Finanziario 2013 e del Bilancio Pluriennale 2013/2015 della Regione Basilicata). Hanno votato favorevolmente i consiglieri Cariello (Lega), Acito e Bellettieri (Fi), Baldassarre (Idea) e Quarto (Bp); si sono astenuti i consiglieri Trerotola (Pl) e Leggieri (M5s). Non ha partecipato al voto il consigliere Polese (Iv).
Con la proposta di legge si elimina l’obbligo per gli enti strumentali della Regione, le società interamente partecipate dalla Regione e quelle sulle quali la Regione esercita il controllo di cui all'art. 2359 c.c., nonché i consorzi di bonifica e i consorzi di sviluppo industriale operanti in Basilicata di avvalersi della Suarb e si prevede la facoltà di avvalersi oltre che della Suarb anche, alternativamente, di un altro soggetto aggregatore o di un’altra centrale di committenza qualificata per gli affidamenti di servizi e forniture. “I medesimi soggetti – si legge nella relazione alla pdl – qualora non in possesso della necessaria qualificazione di cui all’articolo 38 del decreto legislativo n.50 del 2016, sono tenuti ad avvalersi della Suarb per l’affidamento di lavori di importo pari o superiore a 1 mln di euro, previa sottoscrizione di apposita convenzione, o di altra centrale di committenza qualificata. Con l’entrata in vigore del regolamento di delegificazione di cui all’art.2 della L.R. n.29/2019 (Riordino degli uffici della Presidenza e della Giunta regionale e disciplina dei controlli) i commi 1, 5bis e 5ter dell’articolo 32 della legge regionale n.18/2013, sono da intendersi abrogati”.
Prima del voto sono stati auditi il Direttore generale dell’Asp Potenza, Lorenzo Bochicchio, il Commissario con poteri di direttore generale dell’Aor San Carlo, Giuseppe Spera, la direttrice amministrativa facente funzione dell’Asm Matera, Angela D’Onofrio, l’amministratrice unica dell’Ater Matera, Lucrezia Guida, il direttore del Consorzio industriale di Matera, Giovanni Perrone e il commissario dell’Asi Potenza, Francesco Pagano. Da parte di tutti gli auditi è pervenuto l’apprezzamento per la proposta di legge che tende a snellire le procedure. E’ stato fatto presente come il più delle volte i vari enti sono costretti a indire gare ponte o a prorogare i servizi fin quando non viene espletata la procedura di gara con la Suarb.
L’organismo consiliare ha, in apertura di seduta, audito i rappresentanti sindacali della Cgil di Matera e Potenza, Vito Maragno e Michele Sannazzaro e della Fiom, Maurizio Girasole in merito all’applicazione del Ccnl ai lavoratori addetti alla conduzione degli impianti di depurazione. I rappresentanti sindacali hanno chiesto di “portare a sistematizzazione i contratti di lavoro per gli addetti alla conduzione degli impianti di depurazione” e hanno precisato che si è “nella fase di aggiudicazione dei nuovi appalti relativi alla conduzione degli impianti di depurazione di proprietà dell’Acquedotto lucano. Il dipartimento Sua-Rb nella predisposizione degli appalti ha giustamente determinato il costo del lavoro ai sensi delle tabelle del Ministero del Lavoro per il settore servizi ambientali. Il servizio di conduzione degli impianti di depurazione dell’intero territorio regionale è appaltato a imprese e società esercenti servizi ambientali e nel settore esiste un contratto identitario che individua con precisione ruoli, mansioni e costi per la sicurezza degli addetti agli impianti. Come sindacato – hanno aggiunto – abbiamo sempre chiesto la possibilità di internalizzare questi servizi e non fare più gare d’appalto ma far lavorare questi lavoratori all’interno di Acquedotto lucano”.
Il presidente Cariello ha ringraziato i rappresentanti sindacali per aver portato all’attenzione questo problema e si è impegnato a convocare in audizione i soggetti interessati per trovare una soluzione alla problematica. Il consigliere Cifarelli ha proposto di “scrivere una mozione da approvare all’unanimità nel prossimo Consiglio regionale per essere più tempestivi”. Proposta accolta favorevolmente oltre che dal presidente Cariello anche dai consiglieri Quarto, Trerotola, Leggieri e Acito.
La Commissione ha, poi, preso atto della rinuncia all’incarico di commissario straordinario dell’Agenzia regionale per il lavoro e l’apprendimento Basilicata (Arlab) da parte del dr. Arturo Agostino, il quale, in una nota, ha precisato che ha sottoscritto un contratto individuale di lavoro in qualità di dirigente dell’Ufficio di Segreteria dell’Ufficio di Presidenza che lo lega al Consiglio regionale con vincolo di esclusività.
Erano presenti ai lavori della Commissione oltre al presidente Pasquale Cariello (Lega), i consiglieri Massimo Zullino (Lega), Vincenzo Mario Acito e Gerardo Bellettieri (Fi), Vincenzo Baldassarre (Idea), Giovanni Vizziello (Fdi), Piergiorgio Quarto (Bp), Gianni Leggieri (M5s), Roberto Cifarelli (Pd), Mario Polese (Iv), Carlo Trerotola (Pl).