Strutture private accreditate, audizioni in quarta Ccp

Ascoltati il dirigente dell’ufficio Pianificazione sanitaria del dipartimento Politiche della persona, Giuseppe Montagano e la presidente dell’Aspat Basilicata (Associazione sanità privata accreditata territoriale), Antonia Losacco

La delibera di Giunta regionale (n. 1413 del 3 novembre 2015) che stabilisce indirizzi per la definizione dei tetti di spesa alle strutture private accreditate eroganti prestazioni di assistenza ospedaliera e di specialistica ambulatoriale (ex art. 25 L. n. 833/1978), al centro dei lavori pomeridiani della quarta Commissione consiliare presieduta da Luigi Bradascio (Pp).<br /><br />Auditi il dirigente dell&rsquo;ufficio Pianificazione sanitaria del dipartimento Politiche della persona, Giuseppe Montagano e la funzionaria Gabriella Sabino. Sullo stesso argomento &egrave; stata ascoltata anche la presidente dell&rsquo;Aspat Basilicata (Associazione sanit&agrave; privata accreditata territoriale), Antonia Losacco.<br /><br />Montagano e Sabino hanno illustrato la finalit&agrave; della delibera tesa a stabilire, per il solo anno 2015, il tetto totale di spesa regionale (pari a circa 25 milioni di euro) per le prestazioni di specialistica ambulatoriale da privato accreditato in favore dei cittadini residenti nella Regione Basilicata.<br /><br />&ldquo;Con il provvedimento &ndash; ha precisato Montagano&ndash; si ottempera alle disposizioni dettate dal Governo in seguito al ricorso con il quale &egrave; stato impugnato l&#39;art. 12 della LR 5/2015.&nbsp; In particolare, in merito alla spesa per prestazioni specialistiche ed ospedaliere acquistate da privato, si prevede una riduzione dell&#39;importo e dei corrispondenti volumi di acquisto in misura percentuale fissa tale da ridurre la spesa complessiva annua, rispetto alla spesa consuntivata per l&#39;anno 2011&rdquo;. &ldquo;A decorrere dall&#39;anno 2014 &ndash; ha spiegato Sabino -, la spesa complessiva non pu&ograve; superare il valore consuntivato nell&#39;anno 2011 al lordo della mobilit&agrave; attiva e ridotto del 2%&rdquo;. Montagano ha poi precisato che &ldquo;in attesa della decisioni del Governo in merito all&rsquo;opposizione presentato dal presidente della Regione con la quale si documentano le motivazioni che consentono di poter escludere dal calcolo del tetto di spesa per l&rsquo;acquisto di prestazioni da privato, la spesa per prestazioni in mobilit&agrave; sanitaria attiva, sono stati stabiliti indirizzi di carattere generale per la definizione dei tetti di spesa. E&rsquo; stato stabilito che le Aziende Sanitarie Locali possono sottoscrivere contratti con le strutture private accreditate gi&agrave; contrattualizzate nell&#39;anno 2014 e possono, altres&igrave;, sottoscrivere contratti con le strutture private accreditate gi&agrave; contrattualizzate negli anni precedenti al 2014 per le quali, per motivazioni di carattere giudiziario, sia stato sospeso o revocato il relativo contratto e la posizione sia stata definita con proscioglimento senza attribuzione di responsabilit&agrave;. Il tetto di spesa da assegnare alle singole strutture private accreditate &ndash; ha precisato il dirigente dell&rsquo;ufficio Pianificazione sanitaria – &egrave; calcolato nell&#39;ambito del tetto complessivo regionale secondo un criterio di equit&agrave; e in maniera proporzionale al valore massimo tra la media dei tetti assegnati nel triennio 2012-2014 e la media dei relativi fatturati dello stesso triennio 2012-2014&rdquo;.<br /><br />Sullo stesso argomento &egrave; intervenuta la presidente dell&rsquo;Aspat Basilicata (Associazione sanit&agrave; privata accreditata territoriale), Antonia Losacco secondo la quale &ldquo;il provvedimento della Giunta regionale &egrave; non solo molto deludente perch&eacute; non tiene conto in alcun modo delle richieste delle strutture sanitarie private accreditate, ma punisce tutti i centri che sul territorio sopperiscono alle carenze del pubblico. I criteri adottati per la determinazione dei tetti di spesa &ndash; ha aggiunto Losacco &ndash; sono illegittimi in quanto non rispettano i principi della concorrenza e della libera scelta. Si sta adottando una politica dei &lsquo;due pesi e due misure&rsquo; nei confronti di altri soggetti privati quali l&rsquo;Aias e la Clinica Luccioni. Chiediamo che si applichi la riduzione del 2% al consuntivo 2011 di ciascuna struttura privata accreditata. La&nbsp;Pubblica Amministrazione&nbsp;- ha concluso – non pu&ograve; continuare ad amministrarci facendoci conoscere il budget a fine anno dopo aver eseguito le prestazioni&quot;. La presidente dell&#39;Aspat Basilicata ha poi annunciato la&nbsp;volont&agrave; di avviare&nbsp;una vertenza a tutela degli interessi legittimi delle strutture rappresentate. &quot;Il problema delle risorse &egrave; delicato e i tagli applicati non hanno nessuna finalit&agrave; in termini di appropriatezza o di qualit&agrave; e di crescita dei servizi erogati perch&eacute; – ha detto -rispondono solo ad un principio ragionieristico e contabile&rdquo;.<br /><br />La&nbsp;Losacco ha poi evidenziato l&rsquo;esigenza della riprogrammazione dell&rsquo;attivit&agrave; delle prestazioni domiciliari secondo il principio di appropriatezza del bisogno; del recepimento delle nuove linee guida sulla riabilitazione; della definizione per ciascuna struttura privata della capacit&agrave; operativa massima in relazione ai requisiti funzionali e strutturali posseduti; dell&rsquo;adeguata proporzione tra il numero degli operatori assunti con Ccnl e personale che collabora in regime libero-professionale; dell&rsquo;adeguata proporzione tra il numero degli operatori e il volume delle prestazioni erogate in relazione al tetto di spesa assegnato.<br /><br />Sono intervenuti nel dibattito i consiglieri Mollica, Leggieri, Rosa, Spada, Romaniello e Galante.<br /><br />Presenti ai lavori della Commissione, oltre al presidente Luigi Bradascio (Pp), i consiglieri Cifarelli, Spada e Polese (Pd), Galante (Ri), Pietrantuono (Psi), Rosa (Lb-Fdi), Romaniello e Pace (Gm), Mollica (Udc), Leggieri (M5s) e Benedetto (Cd).<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />

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