Il consigliere del Pd spiega perché si è astenuto ieri in Consiglio regionale sul documento riguardante il riordino delle Provincie, e parla di una “soluzione affrettata, che di fatto liquida la battaglia già avviata dai nostri parlamentari”
“Si comprende benissimo la passione che ha accompagnato la discussione sulle Province, culminata ieri in Consiglio regionale. Si comprende meno il tipo di approdo del dibattito e il senso del deliberato consiliare, sul quale mi sono astenuto”. E’ quanto afferma in una nota il consigliere regionale del Pd Gennaro Straziuso.
“Naturalmente – aggiunge l’esponente politico – ho pienamente condiviso la premessa del documento, che fa propria la posizione della Conferenza delle Autonomie e rivendica la conservazione delle due Province lucane, in ossequio alle ragioni della articolazione e coesione territoriale. Ho invece inteso dissentire nettamente dal secondo punto del deliberato, quello che, in subordine alla richiesta preliminare, investe la città di Matera della funzione di capoluogo della Provincia Unica, confermando invece il capoluogo di regione come la sede degli uffici decentrati dello Stato. Ho dissentito da questa soluzione affrettata e semplicistica, che di fatto liquida la battaglia già avviata dai nostri parlamentari e lascia la definizione dell’assetto dei poteri intermedi in balia di un processo di riordino di cui nessuno è in grado di prevedere gli sviluppi. Tanto più in un momento nel quale il Governo ha decisamente rimesso in discussione il Titolo V della Costituzione, i poteri delle Regioni e, chissà, forse persino la loro delimitazione territoriale. Ho affermato, e lo ribadisco, che rassegnarsi alla soluzione della Provincia Unica è un errore gravissimo, tanto più che è evidente come la sovrapposizione perfetta della Regione col territorio della Provincia, di una Provincia di 10mila Kmq, è un assurdo istituzionale, che menoma la funzione ed il valore di entrambe”.
“Resto convinto che, anche dal punto di vista della eco politica nazionale – conclude Straziuso -, sarebbe stato molto più serio ed efficace attestarsi sull’alternativa secca: o due province o nessuna provincia. Magari per enfatizzare la via lucana alle autonomie, dando maggiore sostanza e vigore al progetto delle Aree-Programma su cui si è tanto coraggiosamente speso nei mesi scorsi il Presidente della Regione. Non sono in questione le ragioni, o le pulsioni, identitarie della potentinità e della materanità, davvero anacronistiche, obsolete, non corrispondenti al comune sentire dei lucani. E’ in questione l’idea stessa che i lucani hanno della loro terra e della loro storia comune”.