Dopo la relazione del Presidente della Regione Basilicata Bardi sono intervenuti i consiglieri Perrino, Acito, Polese, Vizziello, Cifarelli, Sileo, Braia, Coviello, Leggieri, Bellettieri, Baldassarre, Aliandro. Le conclusioni affidate all’assessore Cuppar
La vertenza Stellantis al centro dei lavori odierni del Consiglio regionale della Basilicata, riunitosi in seduta straordinaria. Dopo la relazione del Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, è intervenuto il consigliere Gianni Perrino (M5s) che si è detto preoccupato della questione. “I livelli occupazionali – ha sottolineato – vanno difesi con i denti perché questa azienda negli anni è stata agevolata attraverso tutta una serie di misure, sia dal Governo nazionale che dal Governo regionale. Occorre far pesare questi tipi di interventi per difendere gli interessi dei lavoratori e delle aziende dell’indotto”. L’esponente di M5s si è soffermato, poi, sulla questione idrogeno. “L’idrogeno molecolare – ha precisato – non è presente in natura e deve essere prodotto in maniera artificiale. Mi preme sottolineare che il 95 per cento dell’idrogeno attualmente viene prodotto attraverso processi che non sono realmente green, ma si tratta di idrogeno grigio prodotto dal gas o dal petrolio. In tal caso, si farebbe l’ennesimo regalo alle compagnie del fossile. Se si decide di produrlo occorre che lo si faccia esclusivamente da fonti di energia rinnovabile senza ricorrere al fossile. Prego tutti di fare molta attenzione, di studiare le questione e di evitare di entusiasmarsi e fare l’ennesimo regalo a tutte le multinazionali che hanno contribuito ad accelerare il declino della nostra regione”.
“Fiat, Fca, Stellantis, negli anni i nomi sono cambiati, come gli assetti industriali, ma per noi lucani il tema automotive resta unico, ed è incentrato a Melfi che ne rappresenta tutta la strategicità con il suo indotto industriale. E non solo”. E’ quanto ha dichiarato il consigliere Vincenzo Acito (Fi) che ha posto l’accento su ciò di cui ha bisogno l’automotive: un’azione più alta, volta a portare in Basilicata le nuove linee produttive che Stellantis ha intenzione di avviare in Italia già dall’anno prossimo, in particolare per la produzione di batterie per le nuove auto ibride ed ecologiche, facendo diventare la Basilicata il polo italiano per l’elettrificazione. Dobbiamo giocare d’anticipo rispetto al piano industriale che Carlos Tavares ha annunciato come ‘offensivo e con rotture significative’, ed atteso per fine anno. Il nostro obiettivo sia quello di tracciare insieme la strada per preservare l’automotive non solo per i prossimi 5 anni, ma piuttosto siamo nella fase in cui possiamo programmare lo sviluppo di altri e nuovi scenari industriali che possano vedere la nostra regione come un luogo utile e strategico in cui investire”.
“Da parte mia e del partito che rappresento, Italia Viva, c’è il massimo impegno e la disponibilità a far tutto il possibile a ogni livello istituzionale”. Così il consigliere di Italia Viva, Mario Polese. “La Regione Basilicata ha sempre creduto e investito sulla Fiat, poi Fca e oggi Stellantis, il quarto gruppo industriale del mondo che ragiona su logiche globali. Occorre potenziare le nostre capacità infrastrutturali immaginando di rappresentare proposte fattibili da finanziarie all’interno del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e stimolare una trasformazione dei nostri asset produttivi proiettati alla produzione di batterie per vetture elettriche o ancor di più alla produzione di energia all’idrogeno. Dobbiamo lasciar da parte le dinamiche delle divisioni e bisogna giocare una partita insieme con organizzazioni sindacali, istituzioni, politica e soprattutto Governo nazionale. Una delle idee che potremmo lanciare è che Melfi diventi uno stabilimento modulare in cui si possano produrre non solo i modelli della Renegade e della Compass. Bisogna prepararsi a far giocare alla Basilicata una partita determinante anche per affrontare la sfida complessa della transizione energetica e la costruzione di veicoli a meno impatto ambientale: elettrici ma anche ad idrogeno. Altra questione fondamentale è quella delle infrastrutture. Polese ha concluso segnalando uno studio redatto da tecnici e dirigenti di Italia Viva di Melfi, che prevede il potenziamento del nodo ferroviario del nord Basilicata.
“Sta nei numeri, prima ancora che nelle considerazioni di carattere politico e sociale – ha detto il capogruppo di Fratelli d’Italia, Giovanni Vizziello – , la rilevanza dello stabilimento Stellantis per l’economia lucana. Doveroso che le istituzioni siano al fianco dei lavoratori per la difesa dei livelli occupazionali e della produttività dello stabilimento, tenendo presente però che siamo al cospetto di dinamiche che spesso prescindono dalla volontà delle istituzioni locali. Occorre tracciare un percorso definito dell’intervento regionale che deve essere diretto a valorizzare tutti gli strumenti di potenziale sviluppo economico del territorio, sulla base di una proficua attività di concertazione sia con i territori limitrofi sia con i rappresentanti del sistema produttivo lucano come Stellantis. Se il settore dell’automotive rappresenta una delle quattro componenti essenziali degli asset di sviluppo su cui la nostra regione ha deciso di puntare per realizzare la crescita economica sulla base delle risorse europee, dobbiamo intraprendere ogni azione utile a tal fine: dalle opportunità derivanti dalle ZES e dalle connesse politiche di agevolazione fiscale, al tema dello sviluppo della mobilità delle merci attraverso gli interporti, dal collegamento di Melfi all’alta velocità Napoli-Bari, al tema dei parchi scientifici e dei distretti tecnologici come luoghi per eccellenza della sinergia tra centri di ricerca e imprese”.
“Il Consiglio straordinario di oggi richiesto con determinazione da tutti i gruppi di minoranza rimette al centro della agenda politica regionale la vicenda relativa alle strategie di sviluppo che interessano il sito produttivo ex Fca ora Stellantis”. Così ha esordito il capogruppo del Pd, Roberto Cifarelli. “In questi giorni – ha proseguito -, stiamo assistendo ad un dibattito regionale a più voci, con alcuni punti condivisi da tutti: il primo è ritenere prioritaria una forte coesione e unità istituzionale, politica e sociale al fine di affrontare questa vertenza con più forza; il secondo è rappresentato dal non accettare la perdita di neanche un solo posto di lavoro (diretto e indiretto). Al Governo regionale chiediamo una politica industriale che traghetti la nostra regione, la nostra economia e i nostri territori da una dimensione industrialista tradizionale a nuovi modelli di crescita più sostenibili dal punto di vista ambientale e sociale; di istituire una task force territoriale con la presenza degli enti locali interessati, delle organizzazioni sindacali e datoriali che segua la vicenda e indirizzi le decisioni da prendere; di costruire un fronte comune con le altre Regioni interessate dall’industria dell’auto; di programmare interventi mirati alle aree industriali lucane, tra queste, il potenziamento della rete infrastrutturale, la riduzione dei costi energetici e fiscali, la messa in rete degli insediamenti industriali con il territorio circostante”.
“In vista dei fondi europei sulla innovazione, le istituzioni non possono non consentire piani di innovazione. La loro mission, così come ha sottolineato il presidente della Regione Bardi, deve concretizzarsi in leggi che consentano l’industrializzazione, unico modo per garantire la crescita costante e duratura della nostra regione. Non si può più perdere tempo e rinviare il processo di transizione ecologica”. Così la consigliera Dina Sileo (Lega) per la quale “Costruire le opportunità significa aprire il territorio agli investimenti soprattutto nelle aree industriali e nelle zone Zes. Una visione miope e chiusa rispetto alle opportunità sulle fonti rinnovabili a servizio del comparto produttivo – ha precisato Sileo – potrebbe impedire i processi che il governo Draghi ha messo in moto e che la Lega sostiene”. “Giorgetti – ha concluso la consigliera – ha assicurato uno sforzo per le industrie del mezzogiorno e se è vero come è vero che l’Europa mette a disposizione fondi perché l’Italia si metta al passo come potrebbe il ministro leghista consentire che un’azionista francese delocalizzi stabilimenti?”.
“Creare un contesto territoriale con investimenti infrastrutturali materiali e immateriali in cui lo stabilimento mantenga il livello di competitività per competere con la concorrenza internazionale. Lavorare ad una intesa con il Governo e Stellantis per creare un distretto tecnologico specializzato sull’automotive che nel futuro sarà sempre più smart e green”. Lo dichiara il consigliere Luca Braia (Iv), assicurando il proprio impegno con i propri rappresentanti nel Governo e nel Parlamento affinché continuino a farsi carico del tema, stimolando investimenti che aiutino Stellantis ad essere competitiva. Ritengo che l’unica cosa di cui dobbiamo occuparci come Regione, oggi, è di come questo fattore occupazionale e produttivo continuerà a caratterizzare quel sito, chiedendo un protagonismo attivo della nostra Regione in tutti i tavoli nazionali. Inevitabilmente, dobbiamo immaginare un posizionamento futuro dell’azienda nel contesto mondiale dell’automotive e questo non potrà che incentrarsi su politiche capaci di efficientare il sistema produttivo e proiettarlo in un mercato sempre più tecnologico e sostenibile. La riflessione è complementare a quanto esposto dal collega Polese. E’ arrivato il momento di puntare sulla competitività di una scelta fatta 25 anni fa, rivelatasi vincente e che può continuare ad esserlo oggi”.
“Il ridimensionamento dello stabilimento Stellantis di Melfi, paventato in questi ultimi giorni e i possibili tagli dei posti di lavoro, sarebbero l'ennesima beffa per il nostro territorio e per il già fragile tessuto economico e sociale”. Lo ha sottolineato il consigliere Tommaso Coviello (Fdi), ricordando che “L’impianto di Melfi rappresenta la realtà industriale più importante della e per la Basilicata che permette il sostentamento di centinaia di famiglie lucane. E noi, come istituzioni abbiamo l'obbligo di difenderla ad ogni costo per evitare che una realtà solida e nella quale i lucani ripongono numerose aspettative si trasformi nell'ennesima speranza disattesa. L'occupazione e la difesa della stessa rappresenta un caposaldo di quel cambiamento e del buon governo promesso ai lucani solo due anni fa e per il quale siamo tutti impegnati in questa Assise regionale. Siamo chiamati a vigilare e dobbiamo farlo insieme indipendentemente dalle idee e dagli schieramenti politici. Come? Attraverso il lavoro e l'impegno, evitando qualsiasi tipo di strumentalizzazione. Da parte mia, e da parte di Fdi, ci sarà il massimo impegno per far sì che nemmeno un posto di lavoro vada perso”.
“Abbiamo più volte ribadito e denunciato la situazione di incertezza che aleggia sullo stabilimento Stellantis di Melfi, situazione che sta diventando sempre più preoccupante e potrebbe a breve esplodere in tutta la sua drammaticità”. Lo ha detto il capogruppo M5s, Gianni Leggieri. “Il management di Stellantis durante l’incontro di Torino dello scorso 15 aprile – ha proseguito – ha affermato di non avere intenzione di ridurre la capacità produttiva in tutto il Paese e a Melfi ma piuttosto immagina azioni finalizzate a fronteggiare il forte calo della domanda di mercato. Tuttavia, tanti sono i dubbi. Occorre vigilare e mantenere sempre alta l’attenzione, dobbiamo lavorare, affinché venga completata nel più breve tempo possibile l’elettrificazione della linea ferroviaria della tratta Potenza-Melfi-Foggia, e vengano conclusi gli interventi relativi alla variante del tracciato di San Nicola di Melfi della linea ferroviaria Potenza-Foggia. Auspico che il nostro Governatore si faccia promotore di un’iniziativa volta a sensibilizzare i presidenti di Puglia e Campania per rendere più forte ed incisiva l'azione sul Governo, volta a salvaguardare tutti i livelli occupazionali di Stellantis a Melfi e dell'intero indotto”.
“Stellantis è un motivo di orgoglio lucano perché lo stabilimento di Melfi non solo contribuisce alla produzione dei modelli Fca più richiesti dal mercato, ma è all’avanguardia tra quelli più innovativi, considerati i modelli di auto del futuro”. Lo ha affermato il consigliere Gerardo Bellettieri (Fi), sottolineando che “Una possibile razionalizzazione dei servizi e l’internazionalizzazione di alcune attività metterebbe a rischio almeno duemila posti di lavoro e la conseguenza è un danno devastante per l’occupazione e l’economia della nostra regione. Le sorti dello stabilimento sono in cima ai pensieri dell’attuale maggioranza di Governo e deve essere così per tutti i membri del Consiglio regionale”. Positive per il consigliere le azioni che si stanno mettendo in campo con gli esponenti politici nazionali, regionali e comunali in maniera sinergica volte ad evitare che si perdano posti di lavoro e che vengano fatte scelte che depotenzino lo stabilimento di Melfi. E tra queste va sottolineata la scelta dell’ex sito Fca di accreditarsi al sistema di formazione regionale ed avviare, in tal modo, un’azione di cooperazione, puntando ai giovani lucani laureati e diplomati”.
“Per il gruppo Stellantis lavorano all’incirca 400 mila persone nel mondo, delle quali 7000 in Basilicata. Un esercito di persone che svolge il proprio lavoro con sacrificio e passione. Ed è questo il valore che a noi interessa venga tutelato: le risorse umane del gruppo Stellantis”. Ad evidenziarlo il consigliere di Fratelli d’Italia, Vincenzo Baldassarre. “Una forza straordinaria – ha proseguito – che negli anni ha acquisito conoscenze e che ha saputo raggiungere obiettivi non solo economici, ma anche sociali. Abbiamo vissuto e stiamo ancora affrontando la più grande crisi che l’uomo contemporaneo abbia conosciuto. Una crisi non solo sanitaria, ma che ha coinvolto l’economia e sta minando alle fondamenta l’impalcato della nostra società. E noi che rappresentiamo la massima istituzione regionale, dobbiamo essere aperti e farci carico di interlocuzione e responsabilità, così come fatto dal Presidente Bardi. Dobbiamo essere pronti per sostenere nuove sfide, come quella dell’idrogeno. E il tempo del coraggio e la Stellantis deve accertarlo, partendo dalla nostra Basilicata, dal polo industriale di San Nicola di Melfi, dai lavoratori che sono stati l’essenza della fabbrica. Non saranno fusioni industriali con gruppi francesi a minare il nostro cammino, e dissolvere i traguardi che faticosamente sono stati raggiunti. Non lo vogliamo e non lo dobbiamo permettere”.
Per il consigliere Gianuario Aliandro (Lega) “È fondamentale tenere alta l’attenzione sulla questione occupazionale che riguarda lo stabilimento Stellantis, attenzione che, per quanto ci riguarda, non inizia certo con il Consiglio regionale di oggi. L’assessore Cupparo, infatti, da tempo sta seguendo l’evoluzione della situazione con il Presidente Bardi. Durante il Consiglio comunale di Melfi è stato posto l’accento sulla necessità di tutelare non solo l’occupazione dei lucani, ma anche di potenziare misure specifiche per il Mezzogiorno in grado di compensare il divario competitivo. Da Melfi è giunta anche la richiesta di potenziare la Zes, ridurre il costo dell’energia per l’apparato produttivo insediato, trasformando in valore il carico ambientale e paesaggistico già sostenuto dal territorio per la presenza di numerose installazioni per la produzione di energia da fonti rinnovabili e potenziare le misure già introdotte e finalizzate a ridurre il cuneo fiscale per le imprese che occupano manodopera con contratto di lavoro a tempo indeterminato. Quindi il capitolo degli investimenti sul potenziamento dei collegamenti stradali e ferroviari. Una sfida questa non solo per Melfi ma per l’intera Basilicata”.
“Il Governo regionale della Basilicata – ha detto il consigliere di Fratelli d’Italia, Piergiorgio Quarto – sin dal primo momento ha manifestato sensibilità nei confronti di tutte le attività produttive, in primis la Fca, oggi Stellantis. Questo significa che in tempi non di difficoltà ma quando questa struttura automobilistica faceva numeri importanti, la Regione ha voluto dare un apporto di progettualità per questa azienda. Il presidente Bardi e la Giunta stanno facendo un lavoro egregio, mettendo in campo relazioni con il governatore Draghi, con i ministri di riferimento, ed ha istituito un tavolo di concertazione. Dobbiamo scongiurare unitariamente la delocalizzazione dell’azienda. La fusione o l’incorporazione di due aziende così importanti deve essere un’operazione che vada a sostegno e costruisca una maggiore garanzia per una forza economica importante per tutti i territori. Come Regione stiamo facendo il massimo. E’ una regione impegnata, capace, che sta programmando le attività per consentire a tutte le attività produttive di essere sempre più competitive nel mondo. La Basilicata è un territorio appetibile perché esprime qualità. Non si deve perdere nessun posto di lavoro. Tavares dovrà scrivere il piano industriale. Noi vogliamo produrre, vogliamo essere competitivi”.
Le conclusioni del dibattito sono state affidate all’assessore alle Attività produttive Cupparo.