Stazione unica appaltante, pdl Navazio – Mollica – Falotico

Per il capogruppo di “Io Amo la Lucania” si tratta di un’azione concreta che richiama i temi della relazione programmatica del presidente De Filippo e intende razionalizzare la spesa ed assicurare trasparenza ed efficienza delle procedure

I consiglieri regionali Alfonso Ernesto Navazio (Ial), Francesco Mollica (Mpa) e Roberto Falotico (Plb) hanno presentato oggi la proposta di legge sulla “Stazione Unica appaltante della Basilicata”.

Il capogruppo di “Io Amo la Lucania” parla di “un’azione concreta messa in campo con tempestività anche rispetto ai buoni propositi resi pubblici dal governatore Vito De Filippo nella sua relazione programmatica dove, poco più di un anno fa, tenne a ribadire ‘l’urgenza di istituire una Centrale di Committenza Unica Regionale, quale strumento di razionalizzazione della spesa e di economizzazione delle risorse impiegate, oltrechè di trasparenza ed efficienza delle procedure di acquisto di beni e servizi’. Ancora una volta – afferma Navazio – non ci siamo voluti sostituire all’operato del governo regionale ma, semplicemente continuiamo a procedere nella direzione della concretezza e del rispetto del bene comune mettendo in pratica, se non altro, i buoni propositi della Giunta e dello stesso governatore”.

La proposta di legge si rifà al Dpcm del 30 giugno scorso concernente la definizione delle modalità per l’istituzione a livello regionale di Stazioni Uniche Appaltanti (Sua), in attuazione dell’art.13 della legge 136 del 2010 recante il Piano straordinario contro le mafie. “Essa, infatti – si legge nella relazione di accompagnamento alla legge – mira ad assicurare la trasparenza, la regolarità e l’economicità della gestione dei contratti pubblici nonché a favorire la celerità delle procedure, l’ottimizzazione delle risorse e prevenire il rischio di infiltrazioni mafiose negli appalti, garantendo comunque celerità procedurale e rispetto della disciplina sulla sicurezza”.

Secondo quanto prevede la proposta di legge, la Stazione unica appaltante della Basilicata avrà il compito di gestire la procedura di gara di lavori, forniture e servizi come nominare la commissione giudicatrice, curare gli eventuali contenziosi e collaborare con l'ente per la stipula del contratto. E ancora, concordare con l’ente aderente la procedura di gare per la scelta del contraente, collaborare nella redazione del capitolato speciale di appalto e curare gli adempimenti relativi allo svolgimento della procedura di gara in tutte le sue fasi, ivi compresi gli obblighi di pubblicità e di comunicazione previsti in materia di affidamento dei contratti pubblici e la verifica del possesso dei requisiti di ordine generale e di capacità economica-finanziaria e tecnico-organizzativa.

L’art.4 “Riserva di legge” rimanda alla Giunta regionale il compito di definire, nei successivi 60 giorni, un’ulteriore provvedimento in cui si preveda la possibilità di attivare specifiche convenzioni con altri Enti locali, Enti pubblici territoriali e non economici, Unioni, Consorzi, la definizione della composizione dell’organismo e l’obbligo, per gli organi dell’Amministrazione regionale, le Aziende sanitarie (ASP e ASM) ed ospedaliere, le Aziende regionali, gli Enti strumentali e quelli vigilati della Regione, le società a partecipazione regionale di ricorrere alla Stazione unica appaltante della Basilicata per le procedure di predisposizione e affidamento degli appalti, fino alla stipula del contratto di affidamento.

“Fu proprio De Filippo – afferma ancora Navazio – attraverso la sua relazione programmatica a parlare di ‘razionalizzare gli acquisti, contenere la spesa ed anche ridurre l’impatto burocratico per la partecipazione alle gare al fine di evitare l’atomizzazione delle procedure consentendo di ottenere risparmi sia in termini di prezzi che di costi di gestione della procedura’. Bene, noi, attraverso la nostra attività istituzionale, stiamo lavorando proprio su questi obbiettivi; lo abbiamo fatto già con la proposta di legge sui Consorzi di Bonifica, con quella riguardante gli interventi alla famiglia, con la proposta sull’Ater, al fine di regionalizzarla e renderla un soggetto pubblico economico e oggi con quest’ultima sulla SuaBas. Tutte azioni che mirano a dare un senso compiuto a progetti che, altrimenti si rischierebbe di farli rimanere tali”.

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