In prima Commissione le proposte di Angela Blasi, presidente Crpo, e di Cristiana Coviello ed Anna Maria Riviello, in rappresentanza delle associazioni femminili. Sentiti anche il difensore civico Antonia Fiordelisi e i rappresentanti del volontariato
Riconoscere nel nuovo Statuto il valore della differenza di genere, anche attraverso un sistema elettorale che promuova il riequilibrio della rappresentanza: è la proposta avanzata ieri sera in prima Commissione dalle rappresentanti della Commissione pari opportunità e di due associazioni femminili che avevano chiesto di essere ascoltate sulla bozza della nuova Carta dei principi della Regione.<br /><br />“Dopo le giornate dedicate alla discussione pubblica sullo Statuto, che si completano con l'appuntamento previsto lunedì 30 marzo a Senise – ha detto aprendo i lavori il presidente della Commissione Vito Santarsiero -, abbiamo ritenuto di procedere alle audizioni che erano state formalmente richieste da alcune associazioni. Negli incontri svolti in queste settimane abbiamo verificato l’attenzione del mondo associativo e in particolare della Commissione pari opportunità, che ha avanzato una serie di indicazioni per migliorare il testo”.<br /><br />E’ stata poi la presidente della Crpo Angela Blasi a precisare il senso di queste proposte, volte “a riconoscere nel nuovo Statuto il valore della differenza di genere, un valore aggiunto che andrebbe sempre riconosciuto”: fra l’altro, la richiesta di precisare, con un articolo aggiuntivo, che “la Regione garantisce il diritto alle pari opportunità fra donne e uomini nella vita sociale, culturale, professionale, economica, lavorativa, politica, istituzionale, riconosce il valore delle differenze di genere, valorizzando e recependo la consultazione degli organismi di parità e pari opportunità istituiti dagli articoli 51 e 117 della Costituzione”, e di esplicitare che “la Regione assicura parità di accesso fra donne e uomini alle cariche elettive e pubbliche, improntate al principio della piena rappresentanza di genere e garantisce la partecipazione democratica tra i sessi in tutte le pubbliche amministrazioni, nelle società controllate della Regione Basilicata e negli incarichi e nomine di competenza della Giunta regionale allo scopo di favorire l’equilibrio della presenza fra generi”.<br /><br />“La valorizzazione della differenza di genere è un presupposto perché il fondamento democratico sussista nella stesura di uno Statuto. Quando sottolineiamo il valore della nostra presenza all’interno degli organi consiliari e amministrativi – ha aggiunto Blasi – lo facciamo perché consapevoli dell’apporto differente che saremo in grado di dare, della sensibilità che ci contraddistingue e della nostra capacità di prenderci cura in generale”.<br /><br />Analoghe le considerazioni di Cristiana Coviello, del Comitato “Siamofioriconlespine.blogs.it”. “La mancata partecipazione delle donne, che non competono ad armi pari, influisce – ha detto – sul sistema democratico della Regione, che per poter fare un salto in avanti ha bisogno pure delle donne. Non serve solo la possibilità di occupare posti, serve una democrazia paritaria. Uno sguardo di genere è necessario. Al di là delle richieste delle donne, ci sono dei vincoli istituzionali e normativi che obbligano a prendere una strada moderna, con un sistema evoluto rispetto alla rappresentanza di genere. Va quindi inserito nello Statuto un articolo che vada a normare il valore della differenza, dispiegandone tutte le articolazioni. Occorre inoltre prevedere un sistema elettorale che promuova il riequilibrio della parità di genere”.<br /><br />“Non è più pensabile che l'organo di massima rappresentanza della Regione sia privo di donne”, le ha fatto eco Anna Maria Riviello, ex consigliere regionale e rappresentante della “Libera università delle donne di Basilicata”. Anche a suo parere nello Statuto “bisogna aggiungere un riferimento al valore della differenza di genere, tutte le persone sono uguali ma la parità non azzera la differenza, che è un valore, la parità non è e non deve essere omologazione. La Regione deve inoltre adottare programmi ed azioni tese al riequilibrio della rappresentanza fra uomini e donne”.<br /><br />La necessità “di un riconoscimento nello Statuto del ruolo che svolge il volontariato” è stata messa in evidenza invece da Rino Cardone, dell’Osservatorio regionale del volontariato, dalla presidente dell'Assemblea regionale del volontariato Imma Mele e da Tina Paggi, direttore del Csv. “In Basilicata ci sono 700 associazioni che operano in maniera capillare in tutta la società per favorire e migliorare la qualità della vita. Quella del volontariato non deve essere una funzione di supplenza, ma di indirizzo per la promozione della solidarietà e della cittadinanza attiva”, hanno detto auspicando che il mondo del volontariato venga consultato dalla Regione prima e non dopo le scelte sulla programmazione.<br /><br />Antonia Fiordelisi, difensore civico della Basilicata, ha quindi sottolineato il ruolo della difesa civica, a cui è dedicato l’art. 19 della bozza del nuovo Statuto, rimarcando il carattere “di autorità autonoma e indipendente preposta alla tutela non giurisdizionale dei diritti e degli interessi dei cittadini” in esso previsto per il suo ufficio, che promuove in particolare “l’attuazione dei diritti e degli interessi dei contribuenti, dei malati, dei diversamente abili, delle persone in stato di detenzione”.<br /><br />“Oggi abbiamo svolto una serie di audizioni qualità per uno Statuto che sia sempre più espressione del territorio e dei suoi orientamenti”, ha commentato poi Santarsiero sottolineando il valore dell’ascolto della società e del mondo associativo. L’ultimo appuntamento pubblico in programma è quello previsto lunedì 30 marzo 2015, alle ore 16,30, nella sala consiliare di Senise. Poi la Commissione procederà alla stesura del testo definitivo del nuovo Statuto.<br /><br />Dopo le audizioni la Commissione ha espresso parere favorevole a maggioranza sullo schema di statuto della “Fondazione Osservatorio ambientale regionale”. Favorevoli al provvedimento il presidente Santarsiero e i consiglieri Robortella, Spada e Pietrantuono; astenuti i consiglieri Napoli, Mollica e Perrino.<br /><br />Alla riunione della prima Commissione hanno partecipato, oltre al presidente Vito Santarsiero (Pd), i consiglieri Giovanni Perrino (M5s), Giannino Romaniello e Aurelio Pace (Gruppo Misto), Vincenzo Robortella e Achille Spada (Pd), Michele Napoli (Pdl-Fi), Luigi Bradascio (Pp), Francesco Mollica (Udc) e Francesco Pietrantuono (Psi).<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />