Il capogruppo Idv “al federalismo non si possono attribuire virtù salvifiche o miracolistiche, si tratta, al contrario, di un processo complesso, perché da noi occorre passare da un sistema fortemente centralizzato ad uno stato federale”
“Non dobbiamo cadere nella trappola di chi vuole spingerci in una trincea a difesa della Regione e a difesa del Palazzo da movimenti dell’antipolitica, piuttosto accettiamo la sfida del federalismo che per noi può diventare una soluzione importante ai problemi di sviluppo e di occupazione. E’ ancor più indispensabile, in questa fase, fare chiarezza sui costi della politica, come abbiamo fatto nel dibattito sulla proposta di legge di iniziativa popolare, una proposta di tono populista superata nella richiesta di abolizione dei vitalizi e in parte nella riduzione delle indennità di carica, consapevoli che la riduzione dei costi della politica passa soprattutto attraverso il ridimensionamento del numero delle strutture di enti, agenzie, società sub regionali e pubbliche”. E’ il commento del capogruppo di Idv Antonio Autilio, sottolineando “l’esigenza di sostenere, intorno al nuovo Statuto, un'idea di futuro ancora più necessaria alla luce dei dati del censimento ISTAT 2011, che ci vedono diminuire la popolazione con Comuni sempre più piccoli demograficamente e con l'intensificazione della fuga dei cervelli”.
”È evidente, però – aggiunge Autilio -, che al federalismo non si possono attribuire virtù salvifiche o miracolistiche, si tratta, al contrario, di un processo complesso, perché da noi occorre passare da un sistema fortemente centralizzato ad uno stato federale. Come sostiene il Presidente della Repubblica, è un esperimento unico, una ‘torsione non da poco’ e affrontando questa sfida la nostra piccola Regione può diventare un modello virtuoso di Governo del territorio che come nei casi della soppressione dei cosiddetti piccoli Tribunali di Melfi e di Pisticci e di 17 uffici postali, oltre alla riduzione dell'attività di una cinquantina di altri uffici, difende i diritti delle Comunità locali e non certamente privilegi di pochi e tanto meno casi e situazioni di spreco di denaro pubblico”. “Oggi viviamo un tempo particolare perché sembravamo essere alla vigilia del federalismo, ma ormai pare che, da quello che ormai viene fuori dalle dichiarazioni di numerosi governatori, sia di centro sinistra che di centro destra, che le manovre finanziarie poste in essere dal governo Monti, come da quelli che si sono succeduti in questo periodo – sostiene il capogruppo Idv – hanno ucciso definitivamente il federalismo, soprattutto quello fiscale,nel senso che avendo costretto le Regioni a sopportare il maggior peso dei tagli, mi sembra evidente che si va a cascata a ridurre quelli che sono i servizi essenziali e contemporaneamente i servizi più importanti e necessari che i tributi e le imposte regionali non potranno mai far fronte concretamente”.
”Noi ci salviamo rispetto ad altre Regioni – prosegue ancora Autilio – e lo verificheremo fra non molto quando approveremo l'assestamento di bilancio, perché abbiamo una risorsa, dico purtroppo, perché sono il più convinto sostenitore del rispetto di una legge regionale (la n.40) e che le royalties dovrebbero essere finalizzate allo sviluppo dell'area che produce il petrolio, anche se non bisogna dimenticare quelli che sono invece le destinazioni di quelle risorse che non vanno tralasciate. Quindi, se lo stesso presidente della Regione Lombardia, Formigoni, ammette che se non si cambia la spending review, cioè la revisione della spesa, c'è il rischio proprio che salta tutto il sistema politico ed istituzionale delle Regioni, in questa cornice in cui ci apprestiamo a lavorare per la riforma dello Statuto, diventa sempre più delicato e difficile affrontare il tema. Gli attacchi all'autonomia regionalistica perciò non ci devono spaventare; dobbiamo intensificare il lavoro che abbiamo avviato con la riforma dello statuto per adeguarlo ai bisogni della popolazione più periferiche, promuovendo l'esercizio della cittadinanza attiva, accrescere gli strumenti di partecipazione e trasparenza, completare il riordino degli Enti locali, la cosiddetta governance, dopo l'individuazione delle aree programma, a far sì che le aree programma possano diventare qualche cosa di più consistente, favorendo iniziative consortili dei Comuni nella gestione dei servizi essenziali ai cittadini e precedendo alla riforma degli Enti subregionali per dimostrare nei fatti che si possono fare risparmi senza intaccare servizi”.
”Quanto ai principi ispiratori dell'attività amministrativa che sono stati segnalati (efficacia, trasparenza, efficienza, economicità, eticità ed equità) io che ho avuto una breve esperienza nell'esecutivo di questa regione, ho verificato di persona che uno dei problemi più significativi dell'accelerazione della macchina regionale è rappresentato dalla burocrazia. Ritengo – conclude l’esponente Idv – che bisogna intervenire decisamente, perché molte volte la politica è pronta a fare quello che deve fare e molte altre volte la macchina burocratica rallenta i percorsi attuativi ed il risultato di quello che la politica fa”.